Spende in beauty farm l’assegno destinato ai figli

Mestre. L’ex marito le versava 3 mila euro al mese per il mantenimento ma i bimbi  erano trasandati. La donna è ora accusata di appropriazione indebita
KATHLEEN TURNER E MICHAEL DOUGLAS IN UNA SCENA DEL FILM "LA GUERRA DEI ROSES"
KATHLEEN TURNER E MICHAEL DOUGLAS IN UNA SCENA DEL FILM "LA GUERRA DEI ROSES"

MESTRE. Lui le versa 3 mila euro al mese per il mantenimento dei figli, ma lei avrebbe “investito” la bellezza di 60 mila euro nel giro di tre anni in tutt’altro, compresi negozi d’abbigliamento e centri estetici. E così si è vista recapitare un avviso di garanzia dopo la denuncia presentata dall’ex coniuge. La querelle vede protagonisti due avvocati: lui è di Mestre, lei è del padovano, i figli nati dal loro matrimonio sono minori. L’indagine, che è stata condotta con una analisi dettagliata dei movimenti bancari dei conti intestati all’ex moglie, è stata svolta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ed ha permesso di evidenziare le anomalie.

L’ex marito aveva voluto vederci chiaro perché – nei quattordici giorni in cui ha in custodia i figli, ogni mese – li trovava trasandati, con vestiti vecchi e logori. Uno stile di vita povero, dimesso, che strideva decisamente con quei 3 mila euro mensili che versava regolarmente nel conto costituito appositamente e che dovevano servire alla madre per garantire il meglio per i pargoli.

Nel dettaglio, le Fiamme Gialle hanno approfondito i passaggi di denaro tra maggio 2012 e settembre 2015. In questo periodo è capitato che la donna trasferisse 3 mila euro al fratello, o passasse nel proprio conto personale prima 3 mila, poi 2 mila euro e assegni circolari per 4 mila euro. Giroconti in famiglia: ha prelevato 6 mila euro a favore della madre, che poi ha girato la stessa somma all’indagata con un assegno circolare. I finanzieri hanno acceso i riflettori sui prelievi ai bancomat e sui pagamenti attraverso Pos, ed è così che hanno scoperto come il “conto mantenimento figli” fosse servito per saldare 700 euro in profumeria, oltre 200 euro in un salone di bellezza, e poi alcune centinaia di euro in vestiti, occhiali e dintorni.

Il nucleo di polizia tributaria ha poi cercato di capire quali siano state le effettive spese per il mantenimento dei minori, prendendo in considerazione i pagamenti al supermercato, o in cartoleria, o in negozi di abbigliamento per ragazzi. Sono stati quindi presi a campione quattro mesi, ovvero ottobre 2012, ottobre 2013, il giugno e l’ottobre del 2014. Alla fine è emersa una spesa media mensile per l’effettivo mantenimento dei figli di 1.150 euro, comprese le spese per il carburante dell’auto, il telepass autostradale, le utenze di casa e la rata della scuola dell’infanzia, quindi una media largamente inferiore alla metà rispetto ai 3 mila euro mensili versati dall’ex coniuge. Alla luce di questi riscontri, il pubblico ministero ha deciso di contestare all’avvocato padovano il reato di appropriazione indebita.

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