Speedline, sei ore di confronto non bastano

Lunga riunione al Mise, si ricomincia. Restano aperte le ipotesi di vendita (totale o parziale) e di riconversione

Alessandro Ragazzo Alberto Sanavia

SANTA MARIA DI SALA. Ronal e sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil continuano a lavorare per dare un futuro ai 605 dipendenti di Speedline. Lunedì le parti si sono riviste, dopo aver sospeso la riunione mercoledì, proprio per entrare nel merito di un accordo e dare garanzie alla fabbrica in cerchi in lega.

Il confronto è stato riaggiornato a oggi, martedì, dopo circa sei ore di riunione. La questione è seria e delicatissima, perché nel faccia a faccia della scorsa settimana con i vertici del Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e l’assessora regionale al Lavoro Elena Donazzan, la casa madre Ronal ha aperto più di una possibilità alla cessione dello stabilimento di Tabina. Che poi possa essere una vendita totale o parziale, si capirà presto. Ma anche se arrivasse un altro socio, non è detto che parte della fabbrica possa essere riconvertita.

Se ciò accadesse, pure i lavoratori dovrebbero adeguarsi. Insomma, siamo in una fase delicata della trattativa, ogni tassello deve essere messo al suo posto.

Della Speedline ha parlato anche il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ieri a Santa Maria di Sala. «Bisogna salvaguardare la Speedline» ha detto il ministro «e i suoi lavoratori. Se serve, anche a muso duro». Il tema del lavoro è stato uno dei punti chiave della conferenza di presentazione del candidato di centrosinistra (vedi altra pagina).

«Come già avvenuto per Ideal Standard e Acc» aggiunge «c’è la necessità di riprendere le nostre aziende per salvaguardare il Made in Italy e i tanti lavoratori che producono eccellenza per il nostro territorio. Per Ideal Standard sono stati sette anni di lungo lavoro, svolti in sinergia coi sindacati per tutelare centinaia di famiglie. Speedline dev’essere l’emblema di un’azienda sana che rinasce e non che è destinata a chiudere. Per arrivare a questo obiettivo serve però perseveranza, perché altrimenti quello che si rischia di perdere è quel capitale umano che permette alle famiglie di dare un futuro stabile ai propri figli». Oltre di Speedline, su Santa Maria di Sala D’Incà prende ad esempio pure Safilo. «È un’altra impresa eccellente come Safilo» prosegue il rappresentante del governo «che anche per il luogo da cui provengo è sinonimo di qualità. Dal mio punto di vista è quindi necessario che ci sia una forte coesione tra amministrazione locale e centrale. Pertanto sono totalmente a disposizione per salvare questo bagaglio di ricchezza e competenze». Parole speso a fianco di Christian Giordan, consigliere del Movimento 5 Stelle e lavoratore della Speedline. «Sarà un punto di sinergia affinché si possa arrivare insieme a una soluzione» ha auspicato il ministro. Oggi per lo stabilimento diTabina si proverà a trovare una prima quadra.

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