Speedline, il piano dei sindacati al Mise: «Ecco come rilanciare il sito di Tabina»

Presentato il progetto per lo stabilimento a rischio chiusura, focus su efficienza, investimenti, costo del lavoro ridotto e produzione di ruote di alta gamma. La proprietà prende tempo

Alessandro Ragazzo
Un'assemblea sindacale dei lavoratori di Speedline (foto Pòrcile)
Un'assemblea sindacale dei lavoratori di Speedline (foto Pòrcile)

SANTA MARIA DI SALA. Maggiore efficienza di Speedline, più investimenti di Ronal Group, sommati ad azioni per ridurre il costo del lavoro. Non solo: si guarda alle ruote di alta gamma per poter avere un maggior numero di flussi e rilanciare lo stabilimento di via Salgari. Si chiama “Flex Factory” (fabbrica flessibile) il progetto pensato da Fondazione Ergo di Varese per il rilancio della fabbrica di cerchi in lega di Santa Maria di Sala, in crisi da dicembre. Oggi, venerdì 29, l’incontro con i vertici del Ministero dello Sviluppo economico (Mise), presenti anche i rappresentanti della Regione e del gruppo elvetico, con Oliver Brauner e Thomas Muller, proprietario di Speedline. Al momento, però, dalla Svizzera non è che siano del tutto entusiasti della relazione presentata e saranno fatti degli approfondimenti. Ma almeno ci sono qualcosa su cui lavorare e la volontà di proseguire.

Tutto era partito dalla consulenza richiesta da Fim Cisl e Fiom Cgil a Fondazione Ergo con l’obiettivo di redigere un piano e provare a dare una svolta a Speedline. I professionisti si sono presi un paio di medi per “studiare” il caso e buttare giù delle proposte. La prima ipotesi guarda a come sarebbe andata Speedline nei prossimi anni se non ci fosse stata la scelta di delocalizzare. In questo primo scenario emerge che con pochi investimenti e mantenendo i volumi a oggi presenti, lo stabilimento poteva proseguire in positivo per il prossimo futuro. L’altrp scenario ruotava attorno alla scelta dell’autunno scorso di Ronal di delocalizzare in Germania e Polonia, che ha portato sì alle proteste dei 605 lavoratori, ma ha creato pure non pochi problemi alla fabbrica. Ricordiamo anche i tanti pezzi non usciti dai cancelli: si parla di 90 mila in un mese.

Santa Maria di Sala - Dipendenti Speedline in assemblea.Mestre, 17/12/2021.Lorenzo Pòrcile
Santa Maria di Sala - Dipendenti Speedline in assemblea.Mestre, 17/12/2021.Lorenzo Pòrcile

Il “Flex Factory” poggia sulla maggiore efficienza dello stabilimento, su investimenti da parte Ronal e sulla necessità di portare avanti azioni per ridurre il costo del lavoro. L’idea è di puntare alle ruote di alta gamma, concentrandosi su piccole serie e di grandissima qualità come base di partenza per acquisire altri volumi per Speedline. I sindacati hanno chiesto che nel piano siano considerati i finanziamenti che potrebbero mettere a disposizione il Mise ma anche il Ministero del Lavoro e la Regione. Inoltre hanno chiesto che sia presa in considerazione la possibilità di far rientrare in Speedine il forgiato ora realizzato da App Tech, perché rientra nella fascia di alta gamma.

Risposte negative non ne sono arrivate da Brauner e Muller, ed è una buona notizia. Ma qualche perplessità sì. A questo punto è logico che in sede aziendale debbano fare tutte le verifiche del caso e poi prendere una decisione. Per questo ci saranno dei momenti di confronto con Ergo già a partire dalla prossima settimana per capire quanto il piano sia fattibile.

Sorridono invece Cisl e Cgil, non fosse altro perché c’è un piano su cui ragionare e Ronal si è dimostrata volenterosa nel parlarne. Non solo: il mondo della politica si è detto disponibile a investire su Speedline qualora Ronal condividesse il percorso di rilancio aziendale. Il prossimo incontro si dovrebbe tenere verso la metà di maggio e, nel caso in cui ci fossero delle novità sostanziali, i rappresentanti dei lavoratori sono pronti a convocare un’assemblea. 

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