Spariti 100 mila euro, impiegata a giudizio
Stando alle accuse, nel giro di poco meno di quindici mesi, dal gennaio 2008 al mese di marzo dell’anno successivo si sarebbe intascata circa centomila euro e ieri il giudice veneziano dell’udienza preliminare Massimo Vicinanza l’ha rinviata a giudizio per appropriazione indebita. Si tratta di Giorgia Farinati, 44 anni di Mestre, che lavorava negli uffici amministrativi della Nethun spa, la società controllata dall’Autorità portuale che si occupava di riscuotere i canoni del demanio marittimo e, dunque, vedeva passare cifre notevoli sul suo tavolo e, secondo il procuratore aggiunto Carlo Nordio, una parte di quel flusso la signora l’avrebbe intercettata e fatta sparire. Sarà processata dal giudice monocratico del Tribunale lagunare il 22 settembre prossimo, ma numerosi episodi che le sono stati contestati lo stesso magistrato che l’ha rinviata a giudizio li ha cancellati a causa del tempo trascorso per prescrizione, così come aveva chiesto il difensore, l’avvocato Antonio Alessandri. Dal 2008, infatti, sono passati più di sette anni e mezzo.
Ma non dovrà rispondere soltanto di appropriazione indebita, anche di calunnia, un reato punito con una pena più grave dell’altra accusa in caso di dichiarazione di responsabilità. Stando al capo d’imputazione, infatti, Giorgia Farinati non si sarebbe limitata a difendersi, ma avrebbe a sua volta querelato i vertici della società che l’avevano accusata delle numerosi appropriazioni.
Ieri, l’avvocato Alessio Cervetti, per conto della Nethun, si è costituito parte civile e, naturalmente, lo farà anche nel processo in aula se l’imputata non risarcirà la cifra scomparsa dalle casse dell’azienda controllata da una società pubblica. Non c’è solo il danno subito a causa dei soldi che sono mancati, ma anche quello di credibilità e d’immagine nei confronti delle aziende che versavano i canoni o comunque pagavano le cifre, che la Farinati contabilizzava ma che in realtà non inseriva in cassa perché li tratteneva. Si trattava di cifre considerevoli, ma anche di spiccioli: quella più consistente che le è stata contestata è di 311 euro che aveva versato alla Nethun la Serenissima Taxi, circosanza che poi ha fatto scattare la denuncia inizialmente di furto, visto che in un primo momento dall’interno della società avevano capito che i soldi erano spariti ma non sapevano come. Mentre la somma meno importante è stata quella di 18 euro che aveva versato Hugo Trumpy Adriatica srl. Tra le aziende che avevano versato soldi e che Giorgia Farinati è accusata di aver fatto sparire c’è la Tirrenia Navigazione, Insula, Stella Maris, las Bassani, l’Abbazia di San Giorgio Maggiore, la ditta Tositti.
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