Sparite le tre tende davanti alla Croce Rossa di Jesolo

Prefetto e sindaco hanno mantenuto la parola: smantellato quanto era stato allestito. Fin da subito i migranti sono stati ospitati all'interno della struttura
MORSEGO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - ALLESTIMENTO DELLE TENDE DA PARTE DEI VOLONTARI CROCE ROSSA
MORSEGO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - ALLESTIMENTO DELLE TENDE DA PARTE DEI VOLONTARI CROCE ROSSA

JESOLO. Non era propriamente una tendopoli, ma in ogni caso adesso non c’è più nulla.

A Jesolo la prima tendopoli veneta per i profughi
Una delle tende alla Croce Rossa di Jesolo (foto Tommasella)

La situazione alla Croce Rossa di via Levantina si è normalizzata e come promesso dal prefetto e dal sindaco, le tre tende allestite nell’area esterna della struttura sono state alla fine levate. Erano state allestite la settimana scorsa, tra le polemiche, per ospitare i migranti arrivati in eccesso rispetto al previsto.

Soddisfatti Daniele Bison e Ilenia Buscato della lista civica Jesolo: «Lo avevamo chiesto con convinzione al sindaco. Le tende alla Croce Rossa non potevano essere la soluzione opportuna». Non essendo dotate di servizi igienici, non potevano opportunamente essere messe a disposizione della cinquantina di migranti giunti sul litorale improvvisamente in autobus da Marghera, poi sistemati invece all'interno della struttura con delle brande.

La Croce Rossa di Jesolo sta accogliendo, secondo gli ultimi dati aggiornati, 114 migranti, poco di più dei cento posti disponibili. Jesolo, a differenza di Eraclea Mare, ha subìto un impatto minore su una spiaggia più grande e comunque si tratta di un’area circoscritta com’è quella della Croce Rossa in via Levantina, in cui i migranti non hanno creato particolari problemi al lido, pur essendo usciti dall’area di accoglienza come è nelle loro facoltà previste dagli iter per avere la protezione internazionale. (g.ca.)

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