Sparisce da via Carducci la fermata degli sbandati

Via panchina e tettoia, resterà solo il palo con il cartellone. Parchi, ogni anno recuperate 10 mila siringhe, si preparano le recinzioni, tra le polemiche
GIORNALISTA: Baschieri .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: manifestazione di SOS Mestre per le vie del centro città - nella foto via Carducci
GIORNALISTA: Baschieri .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: manifestazione di SOS Mestre per le vie del centro città - nella foto via Carducci

MESTRE. Via Carducci, sparisce la fermata davanti al Simply. O meglio: la fermata rimarrà, ma al posto della tettoia con la panchina ci sarà solo il palo con il tabellone degli orari. E’ questa la decisione più significativa presa ieri pomeriggio in una riunione tra mezza giunta e i dirigenti di settore per discutere della situazione di degrado dell’area centrale, e in particolare di via Carducci.

Francesca Zaccariotto, assessore ai Lavori pubblici, parla di un progetto mirato che prevede anche una pulizia più costante dell’area, una stretta sui negozi e le attività - nei confronti delle quali verranno fatti più controlli - e l’eliminazione dell’isola ecologica nell’area pedonale tra via Carducci e via Felisati che sarà sostituita dal compattatore che sarà installato nel piazzale delle Poste che sarà a servizio degli utenti nell’arco di circa duecento metri.

L’incontro di ieri pomeriggio è stato organizzato dopo le tante segnalazioni che erano arrivate dai residenti della zona lamentando la presenza di bivacchi di ubriaconi a tutte le ore del giorno e della notte.

«La mattina», ci aveva scritto un lettore pochi giorni fa, «devo accompagnare mia figlia alla fermata del bus per andare a scuola perché non mi fido che ci vada da sola». Nell’incontro del pomeriggio si è parlato di via Carducci ma anche dei parchi, a partire da quello di via Querini e della Bissuola, le due aree verdi che presentano maggiori problemi. Il comune sta pensando a recintare - meglio di quanto sia oggi - quello di via Querini, mentre pensa a stringere convenzioni con associazioni del territorio per il controllo. Al momento a bilancio ci sono 55 mila euro per recintare i parchi di Villa Querini e del Piraghetto. Del tema si è discusso anche nel primo pomeriggio - prima del vertice tra assessori - in commissione consiliare e illustrarlo è stato l’assessore alla Sicurezza, Giorgio D’este. Nel corso del dibattito il dirigente dell’ambiente ha dato alcuni dati relativi alle siringhe abbandonate nelle aree verdi spiegando che l’anno scorso ne sono state recuperate 10 mila, che vanno divise per 365 giorni, e 40 aree verdi, considerando che in città ci sono tra i 120 e i 130 tossicodipendenti. Un numero che comunque ha impressionato i consiglieri comunali. Come buon esempio di gestione dei parchi è stato portato quella dell’associazione Viva Piraghetto, la cui presenza nel parco ha ridotto gli episodi di spaccio e degrado.

«È un esempio da seguire più che spendere i soldi per chiudere i parchi dovremmo darli alle associazioni e ai cittadini per tenerli vivi. Dopo la propaganda cosa è cambiato sulla sicurezza? Mi pare nulla», ha detto il consigliere Nicola Pellicani innervosendo l’assessore che lo ha invitato a sottoporsi a un Tso - trattamento sanitario obbligatorio - dandogli quindi del matto. Pellicani ha risposto annunciando una querela.

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