Sparatoria a New York, arrestato l'aggressore di Marino Stocco

In manette il 19enne che domenica ha sparato al turista di Dolo ferendolo a una spalla: «Ora ho paura di questa città»

NEW YORK. Il giovane che ha sparato a Marino Stocco è stato arrestato ma questo non basta per tranquillizzare il turista di Dolo che domenica scorsa era stato colpito a sorpresa da un colpo di pistola mentre camminava per strada. «Ho paura di New York. Veramente», ha dichiarato il cinquantasettenne originario di Dolo. «Quando cammino per New York, quando vado in giro per la città adesso provo molta più paura».

Paura che non aveva mai provato prima di domenica quando si era avventurato da solo per il distretto di Staten Island alla ricerca del museo italo-americano Garibaldi-Meucci. Senza sapere di essere finito in una zona poco raccomandabile si era seduto su una panchina a riposare ed è lì dove era stato colpito da una pallottola volante sparata da Henry Degroat. Questo diciannovenne originario di Staten Island è stato arrestato mercoledì insieme ad altri cinque giovani teppisti locali.

Si trovavano all'interno di un edificio abbandonato lungo Cleveland Street, attraversata la strada dal punto dove domenica c'era stata la sparatoria in cui è rimasto fertito Stocco.

Degroat è stato fermato inizialmente per violazione di proprietà privata ma poiché il ragazzo ha opposto resistenza la polizia ha proceduto con l'arresto. È stato solamente in seguito che i poliziotti hanno potuto accertare che era lui in possesso dell'arma da cui era partito il proiettile che aveva colpito il turista alla spalla.

«Marino ha visto la morte in faccia»

Con tutta probabilità il colpo di pistola non era specificamente indirizzato al nostro connazionale. Stocco si era semlicemente trovato nel punto sbagliato al momento sbagliato. Non sapeva che la zona di New Brighton è pericolosa con spacciatori e teppisti che terrorizzano la zona. Infatti poche ore dopo la brutta esperienza di Stocco un altra persona nel cuore della notte era stata colpita da un proiettile a due isolati di distanza.

Di Degroat si sa poco. Ma c'è il su profilo su Facebook che aiuta ad inquadrare che tipo sia questo diciannovenne newyorkese. Capelli lunghi fino al collo con treccine alla giamaicana stile Bob Marley. Atmosfera giamaicana anche in un video che ha postato su Facebook nel quale sta fumando uno spinello mentre ascolta musica. Di post Henry ne ha aggiunti molti, compreso negli ultimi giorni con frasi sconnesse, violente e sgrammaticate tipiche del linguaggio da ghetto.

È difficile dedurre qualcosa attraverso quel migliaio di "amici" che Degroat ha collezionato sui social media. Curioso però che nel suo profilo scrive il il suo lavoro è New Brighton. Come se lavorare per le strade di questo quartieraccio sia la sua attività principale.

«La gente correva, gli spari, il sangue»

I detective del NYPD si sono sentiti sotto pressione di identificare chi avesse sparato domenica scorsa. Per New York è una pessima pubblicità che un turista europeo rimanga coinvolto in una sparatoria.

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