Spaccio, volontari dell’Arma in tre parchi

Accordo tra Comune e Associazione nazionale Carabinieri per la vigilanza delle aree verdi a maggiore rischio
Di Mitia Chiarin

Volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri (aggrega carabinieri in servizio, in congedo, i loro familiari e tutti i simpatizzanti) saranno presenti in tre parchi di Mestre, finiti nel mirino delle azioni di contrasto al degrado e alla microcriminalità del Servizio di sicurezza urbana della Polizia Municipale. Un accordo è stato firmato dal commissario Vittorio Zappalorto e dai rappresentanti dell’Associazione nazionale Carabinieri per garantire la piena fruibilità dei parchi pubblici: Sabbioni, lungo la Miranese; Piraghetto nel quartiere Piave; giardino di villa Querini in via Circonvallazione.

Al Piraghetto sono denunciate da tempo attività di spaccio e anche accampamenti di accattoni, specie nella zona vicino al bocciodromo. Negli altri due parchi, gli spacciatori sono molto attivi. Il Comune è già intervenuto qualche mese fa stanziando 150 mila euro e introducendo una modifica al regolamento di polizia urbana che consentirà di far scattare la chiusura serale per queste tre zone verdi e di sanzionare quanti saranno trovati all’interno dei parchi, oltre gli orari fissati. Ora arrivano anche i rappresentanti dell’Associazione nazionale Carabinieri a dare una mano, con un ruolo a metà tra i vigilantes e gli steward di spazi pubblici. «Nel concreto saranno attivate alcune azioni, tra cui un servizio di informazione sul corretto uso dei parchi, l'assistenza occasionale ai diversamente abili finalizzata al pieno godimento delle attrezzature dei giardini, la rilevazione delle necessità manutentive e il monitoraggio dei parchi comunali in merito alla sicurezza urbana», dicono dal Comune.

In pratica, i volontari dell’associazione dell’Arma saranno ulteriori “occhi” che vigileranno su questi giardini, per costringere gli spacciatori ad andarsene e lasciare le aree verdi ai cittadini, alle famiglie, ai bambini che vogliono giocarvi. La collaborazione si concretizzerà nel giro di una quindicina di giorni con una presenza con due servizi settimanali della durata di tre ore ciascuno. Presenza «critica e attiva», spiegano dal Comune.

«Questa iniziativa del commissario si inserisce nel più vasto quadro strategico a tutela del decoro e della sicurezza che vede già operativi il progetto di rigenerazione urbana “Oculus” e la perimetrazione infrastrutturale dei parchi a rischio di degrado e spaccio». All’Associazione nazionale Carabinieri andrà un rimborso spese esiguo, pari a 1.200 euro l’anno.

Altre azioni sono in corso nei tre parchi, come lo spostamento di panchine e la perimetrazione per far scattare le sanzioni previste da marzo, quando nel Regolamento di Polizia Urbana è stato inserito l’articolo 49 che prevede multe per la “sosta all’interno dei parchi pubblici oltre l’orario di chiusura dei cancelli”.

Un altro passo avanti del lavoro iniziato nel 2011 con il programma “Oculus” che vede 85 tra edifici, plessi, aree verdi a rischio per degrado e spaccio di droga che vengono costantemente monitorati dal Servizio Sicurezza urbana della Polizia Municipale. Edifici murati, chiusi all’accesso di sbandati e spacciatori, o oggetto anche di demolizioni attuate dai proprietari come è accaduto nei giorni scorsi per il palazzo della Vempa sulla Rampa Cavalcavia.

Obiettivo, evitare che spazi disabitati diventino delle “roccaforti” dello spaccio in città. Al parco Querini si sono mossi anche professionisti e cittadini proponendo un progetto di recupero, con campetto da calcetto e bar. E al Candiani si è intervenuto di recente, chiudendo lo spazio vicino alla vecchia trattoria del centro culturale e la scalinata sul retro della multisala.

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