Spaccio e bivacchi, il Comune chiede aiuto
Spaccio di droga e bivacchi ai giardini di villa Querini, dietro la sede delle Politiche sociali. Ieri due volanti della questura hanno controllato venti persone tra romeni, moldavi e “barbanera” sfrattati. Una situazione che preoccupa il Comune che chiede aiuto proprio alle forze dell’ordine. «Continuo a ricevere segnalazioni molto preoccupate sulle condizioni e le frequentazioni del parco di Villa Querini sia dai cittadini che dagli operatori sociali. Lo stesso allarme giunge dagli operatori della cooperativa Gea che frequenta quasi quotidianamente il parco per gestire una porzione di verde pubblico nell’ambito di un progetto di giardinaggio sociale», conferma il vicesindaco Sandro Simionato. «Tutti sottolineano come in questo momento il parco sia frequentato, soprattutto nel pomeriggio, da gruppi di giovani dell’Est dediti all’uso spregiudicato di sostanze stupefacenti e particolarmente aggressivi tra loro e più in generale con chi transita attraverso il parco. È questo gruppo in particolare a destare le maggiori preoccupazioni ma è la situazione nel suo complesso ad essere molto delicata», ammette. «È evidente che in un contesto di questa natura gli operatori sociali fanno quello che possono con un presidio continuo, ma non possono certo affrontare una situazione che riguarda così direttamente la sicurezza e l’incolumità pubblica. Non è né nostra abitudine né nostra intenzione abbandonare il campo, anzi confermiamo l’impegno, ma mi auguro che come è già avvenuto in altre situazioni e in altri contesti della città, si possa condividere questa fase delicata con le forze dell’ordine». Chiaro il messaggio: il Comune da solo, senza l’aiuto di polizia e carabinieri, può fare ben poco. E l’assessore Gianfranco Bettin. «Operiamo quotidianamente per pulire e ripristinare condizioni di massima agibilità del parco per i cittadini. Ma, al di là degli interventi della polizia municipale, che pur si ripetono, è necessario un costante monitoraggio ed è necessaria una tempestiva presenza di forze dell’ordine a fronte di incidenti, prepotenze, vandalismi messi in atto da gruppi di frequentatori incapaci o disinteressati a mantenere la convivenza civile quando non dediti ad attività illecite». Serve, per Bettin, una «strategia condivisa con l’insieme delle forze dell’ordine» per riportare sicurezza e tranquillità nei luoghi oggi più critici. «Serve questa strategia coordinata tra interventi sociali, interventi ambientali e forze dell’ordine, altrimenti i pur molti interventi che stiamo comunque sviluppando risulteranno meno efficaci».
Mitia Chiarin
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