Spaccata nella galleria d’arte a San Donà: sparite opere per 30 mila euro

Furto alla galleria “Venezia Arte” di Biagio Di Micco in via Zane 39, immediata periferia cittadina. I ladri hanno scassinato l’ingresso della galleria, aperta lungo la via da 2 anni, e portato via opere e creazioni dell’artista
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA’ - FURTO ALLA “GALLERIA VENEZIA ARTE”
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA’ - FURTO ALLA “GALLERIA VENEZIA ARTE”

SAN DONA' Furto nella notte alla galleria “Venezia Arte” di Biagio Di Micco in via Zane 39, immediata periferia cittadina. I ladri hanno scassinato l’ingresso della galleria, aperta lungo la via da 2 anni, e portato via opere e creazioni dell’artista per un valore di circa 30 mila euro.

L’amara scoperta del proprietario è avvenuta al momento dell’apertura, quando ha trovato la porta scassinata. All’interno non si vedevano più le opere che erano raccolte nei vani della galleria.

I malviventi hanno rubato per lo più bracciali, collane e pietre di valore, diversi lavori forgiati nel metallo e di un certo pregio artistico. L’attività non è coperta da assicurazione né erano attivi impianti di allarme.

Così i malviventi hanno agito indisturbati e nessuno in zona si è accorto di nulla. «Confidiamo nelle indagini in corso da parte dei carabinieri di San Donà», ha detto il gallerista, «non ho particolari sospetti in merito a quanto accaduto, ma i danni sono davvero ingenti perché hanno rubato le opere migliori che avevo esposte nella mia galleria d’arte».

In via Zane sono arrivati subito ieri mattina i carabinieri della compagnia di San Donà con la squadra scientifica per tutti i rilievi e accertamenti necessari per cercare di risalire ai responsabili. Ma il furto è stato opera di professionisti che si sono introdotti nel cuore della notte all’interno della galleria d’arte sandonatese senza lasciare tracce. Non hanno provocato rumori e hanno agito nell’oscurità riuscendo a entrare senza troppe difficoltà. Gli investigatori dell’Arma visioneranno anche le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per cercare qualche particolare che possa risultare utile alle indagini in corso. Un’auto sospetta, qualche persona che si aggirava in zona magari i “pali” che solitamente si dispongono attorno al bersaglio per avvertire in caso dell’arrivo di qualcuno o delle forze di polizia. —


 

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