Sottopasso della Giustizia lo spaccio è senza controlli

Spaccio nel sottopasso di via Giustizia, proteste e segnalazioni arrivano dai cittadini che utilizzano il sottopasso per i collegamenti con la zona della stazione ferroviaria di Mestre. E lamentano l’...

Spaccio nel sottopasso di via Giustizia, proteste e segnalazioni arrivano dai cittadini che utilizzano il sottopasso per i collegamenti con la zona della stazione ferroviaria di Mestre. E lamentano l’assenza di telecamere di sicurezza funzionanti a presidiare il sottopasso che è stato realizzato con la chiusura del passaggio a livello tra via Trento e laGiustizia.

«Ci siamo rivolti ai vigili urbani e ci hanno fatto intendere che quelle telecamere non sono mai state funzionanti», racconta un cittadino. E a quanto pare, le telecamere proprio non funzionerebbero in questo sottopasso dove il problema dei giovani che si drogano, lontano da occhi indiscreti, è segnalato per la verità da tempo assieme ai problemi di incuria e mancata pulizia. Il sottopasso consente di raggiungere a piedi o in bicicletta la zona della stazione dalla Miranese, bypassando la chiusura del passaggio a livello su via Trento. E anche altri sottopassi di Mestre, spesso, sono al centro di segnalazioni di questo tipo. Da quello di via Dante che collega con Marghera a quello a due passi dal cimitero di Mestre. Segnalazioni di scarsa illuminazione che fa il “gioco” degli spacciatori arrivano anche da Altobello, a due passi da piazza XXVII Ottobre. La segnalazione di un cittadino denuncia che «dei tre lampioni che illuminano l'unica panchina del giardino fronte scuola uno (sempre lo stesso )è spento da alcuni giorni. Periodicamente questo lampione "viene disattivato volontariamente" per rendere facile le attività illecite e frequentazioni particolari», denuncia in cittadino.

E sul fronte delle segnalazioni di scarsa illuminazione sulle strade, altro problema segnalato dalla Municipalità, c’è il problema della scarsa illuminazione sul cavalcavia di San Giuliano all’incrocio tra la cosia da Marghera e quella da Venezia che «risulta completamente al buio o a malapena illuminato dai faretti posti a 50 centimetri di altezza sul guard rail», denuncia un residente.

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