Sottomarina, picchiato dalla fidanzata chiede aiuto ai carabinieri
SOTTOMARINA. «Venite, presto, la mia ragazza mi sta picchiando». Ha detto più o meno questa frase il giovane che, nelle prime ore di ieri mattina, ha chiamato il 112 per chiedere aiuto. Dall'altra parte del filo il carabiniere di turno deve essere rimasto alquanto incredulo, ma il tono accorato, rotto anche da qualche singhiozzo, dell'interlocutore, lo ha convinto che non si trattava di uno scherzo. Perciò, seguendo la prassi, il militare si è informato del luogo in cui stava avvenendo il “picchiaggio”, ha chiesto il nome di chi telefonava e ha inviato una pattuglia ad accertare i fatti. Ed era tutto vero.
Quanto la gazzella è arrivata in piazza Italia, ha trovato due ragazzi sui vent'anni, piuttosto male in arnese. Lui stava piagnucolando, probabilmente più per la delusione amorosa che si era appena consumata; lei, invece, aveva un'aria seria e ancora arrabbiata. I due, in quel momento, ex fidanzati (la rottura era appena avvenuta ma, forse, è stata ricomposta nelle ore successive) presentavano tutti i segni di una lotta corpo a corpo: graffi ed escoriazioni sul viso, vestiti strappati, capelli violentemente spettinati (se li erano tirati reciprocamente) ma anche le occhiaie di una notte insonne e l'andatura davvero incerta di chi ha abbondato con l'alcool, per tacere del resto.
Perché i due avevano litigato? Non si sa. Loro stessi hanno dato spiegazioni confuse e contorte: un accesso di gelosia, una frase fuori posto, una reazione esagerata indotta dall'alcool che, da sobri, non avrebbero mai avuto. Sta di fatto che si erano messi le mani addosso, come hanno ammesso entrambi, e se le erano date, forse non troppo violentemente, ma mettendoci tutta la forza che gli era rimasta. E il ragazzo aveva avuto la peggio. O, quantomeno, in un sussulto di legalità, o allo stremo delle forze, aveva interrotto il litigio per chiamare le forze dell'ordine e affidare a loro la risoluzione del problema. I carabinieri, però, non potevano fare molto. Dopo essersi assicurati che stessero bene e che nessuno dei due volesse riprendere a picchiare l'altro, hanno chiesto se volevano sporgere denuncia e i ragazzi, memori del loro precedente amore, hanno rinunciato entrambi. Poi lui si è allontanato a piedi vero casa sua, nella zona residenziale di Sottomarina, e lei ha preso un autobus diretto a Venezia. L'augurio è che la loro storia sia finita qui. O, almeno, che possa ricominciare su ben altri binari.
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