Sottomarina, allarme per il Lusenzo
SOTTOMARINA. «Stavolta le pompe sono entrate in funzione e i danni sono stati limitati. Ma il meccanismo degli interventi necessita ancora di qualche limatura». Tira un sospiro di sollievo l'assessore ai Lavori pubblici Riccardo Rossi, mentre tira anche le somme di un pomeriggio di tensione, vissuto assieme a Giacinto Pesce, vicepresidente di Veritas e ai tecnici dell’azienda mobilitati per affrontare l'emergenza.
La pioggia che ieri ha flagellato gran parte del Veneto si è particolarmente fatta sentire a metà pomeriggio. E Sottomarina ha cominciato subito a soffrire. «Nelle zone a rischio, riva del Lusenzo e Ridotto Madonna - via Emilio Venturini», spiega Rossi, «abbiamo fatto partire le pompe, in supporto ai sistemi passivi di smaltimento delle acque meteoriche, come sfiori e varchi. Nella parte nord del Lusenzo, vicino alla Mosella, tutto sembra essere andato per il meglio, le acque sono defluite rapidamente e non mi risultano problemi. Nella parte nord le cose sono andate diversamente perché la pompa carrellata che si trova di fronte al bar Schilla, per capirci, ha bisogno di un intervento manuale per partire e ciò ha comportato un ritardo che ha permesso alla pioggia di invadere alcune strade e le prime case, ma non ci sono stati i disastri delle altre volte. Infine la zona della Navicella non ha avuto problemi fino a quando un inconveniente tecnico ha fatto quasi fermare la pompa. Poi il personale di Veritas l'ha rimessa in funzione e via Venturini e il sottopasso di Ridotto Madonna, che avevano cominciato a “riempirsi”, sono tornate all’asciutto nel giro di pochi minuti».
Il black-out nella zona Navicella si è verificato verso le 15. «Detriti di legno e sabbia hanno impedito lo sfioro delle acque tirate dalle pompe», spiega Giacinto Pesce, «e lì c'è stato un blocco di dieci minuti: pochi, ma abbastanza a riempire d'acqua via Venturini. Poi abbiamo collegato dei motori ausiliari e la pompa è ripartita, asciugando la zona in breve tempo. Domani (oggi, ndr) darò istruzioni per eseguire, o sollecitare, una pulizia delle forine, ed evitare altri black-out. Sul Lusenzo, zona Schilla, il problema è il tubo che va collocato sulla sede stradale. Quando non c'è allarme il tubo non c'è per non intralciare la circolazione ma ora abbiamo deciso di lasciarlo, con apposite segnalazioni, fino al cessato allarme, così basterà aprire un interruttore per far funzionare la pompa».
Diego Degan
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