Sospetta overdose, c’è un’altra vittima

Un 42enne trovato privo di sensi dal padre nella sua casa di Marghera. Sarà l’autopsia a confermare l’abuso dell’eroina
Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Marghera, Piazza Mercato/ Accoltellamento di fronte al Bar San Marco in Piazza Mercato a Marghera
Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Marghera, Piazza Mercato/ Accoltellamento di fronte al Bar San Marco in Piazza Mercato a Marghera
Se l’autopsia confermerà che Simone Rasi, 42 anni, di Marghera è morto per un’overdose, l’uomo sarebbe la decima vittima dell’eroina, in città, da settembre. Una strage continua sulla quale la polizia e i carabinieri stanno indagando per individuare i canali di approvvigionamento. Spaccio di un tipo di eroina che è controllato da un gruppo di nigeriani che si stanno contendendo la piazza con i tunisini che negli ultimi dieci anni sono stati i principi di questo mercato a Mestre e Marghera. A trovare l’uomo privo di sensi, nella sua abitazione di via Carrara a Marghera, è stato il padre. Quando l’anziano è entrato nella stanza dove si trovava il figlio, quest’ultimo molto probabilmente era ancora vivo. L’uomo ha chiamato il 118, e il medico intervenuto ha provato a rianimare Rasi. Ma nonostante abbia provato diverse volte a far ripartire il cuore, per il 42enne non c’è stato nulla da fare.


Constatato il decesso è stata avvisata la polizia. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti. Stando a diversi elementi fin qui raccolti dagli investigatori e considerati i trascorsi da Rasi, il sospetto è che l’uomo sia morto per overdose. Ma la conferma ci potrà essere solo dopo l’autopsia che oggi il sostituto procuratore Massimo Michelozzi affiderà al medico legale. L’eroina che sta mietendo vittime a Mestre e dintorni ha un’altra concentrazione di principio attivo ed è la cosiddetta “eroina gialla”. L’alta percentuale di principio attivo “tradisce” i tossicodipendenti che non sono abituati e la usano come l’eroina che hanno sempre trovato sulla piazza mestrina. Quindi non la tagliano a sufficienza per usarla senza rischiare di morire ogni volta. Da sottolineare che oltre alle overdose mortali ce ne sono state altre in cui il tossicodipendente si è salvato perché era in compagnia di amici, i quali hanno usato il narcan, un noto farmaco per riprendere l’amico oppure hanno chiamato subito il 118.


Simone Rasi era salito all’onore delle cronache lo scorso anno quando venne arrestato dai carabinieri, insieme ad un gruppo di tunisini, per un traffico di eroina tagliata con l’ammoniaca. L’indagine era nata dopo la morte di un tunisino che, durante un litigio tra spacciatori era stato infilzato con un pezzo di legno in un occhio. Il legno aveva devastato il cervello e dopo un mese lo straniero era morto. L’organizzazione capeggiata da tunisini gestiva un giro con centinaia di clienti nella zona di Marghera. Sul banco degli imputati sono finiti undici tunisini e Rasi con l’accusa di gestire una rete di spaccio di eroina e cocaina con centinaia di clienti, capace di piazzare ogni settimana da mezzo chilo a un chilo e mezzo solo di eroina, con guadagni di svariate decine di migliaia di euro. Il blitz era scattato a inizio marzo dello scorso anno. Davanti al giudice Alberto Scaramuzza, in sei, compreso Rasi, avevano concordato di patteggiare, un imputato aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, in quattro sono stati rinviati a giudizio, mentre uno resta irreperibile. Rasi secondo gli investigatori dei carabinieri faceva il corriere tra Padova e Mestre.


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