Sospetta intossicazione, 167 in ospedale

Jesolo. Gita da incubo per gli studenti pugliesi fermatisi ad alloggiare all’hotel Colombo. I ricoveri sono venti
Di Giovanni Cagnassi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - VEDUTE DEL NUOVO INMGRESSO DELL'OSPEDALE
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JESOLO. La gita a Praga diventa un incubo per gli studenti del liceo classico Capece di Maglie in provincia di Lecce, alloggiati sabato sera all’hotel Colombo di Jesolo.

Per molti dei 167, il sospetto è di un’intossicazione alimentare contratta dopo una cena all’hotel Colombo di Jesolo. I sintomi si sono manifestati nella mattinata di ieri. Intorno alle 11.30 i passeggeri di uno dei tre autobus, con i quali sono giunti in Veneto, si sono fermati nell’area di sosta di Calstorta in direzione Trieste sulla A4 e hanno dato l’allarme. I sintomi erano vomito e diarrea, forte mal di testa e di stomaco. Sul posto le autoambulanze dell’Asl 10, mentre gli altri due autobus hanno raggiunto direttamente gli ospedali di Portogruaro e Jesolo. Cinque studenti sono stati ricoverati sul litorale, altri 13 nell’ospedale di San Donà e due a Portogruaro, ma nel complesso le strutture sanitarie hanno monitorato quasi tutti i partecipanti alla gita, compresi autisti e docenti. Sabato erano partiti da Maglie e hanno fatto due fermate in autostrada nelle aree di sosta Conero e Po, dove hanno consumato pranzo e una merenda. Sono giunti nell’hotel jesolano in serata e hanno cenato a base di lasagne, arrosto e patate, budino, bevendo acqua in bottiglia. I titolari dell’hotel Colombo, la famiglia Menazza, che ha alle spalle oltre 50 anni di esperienza nel settore alberghiero, hanno delegato il loro legale di fiducia, l’avvocato Giacomo Vallese di Jesolo a commentare l’accaduto riservando altre dichiarazioni ufficiali: «La struttura è controllata periodicamente ed ha sempre superato gli standard igienico sanitari. Ha servito per cena ai propri clienti prodotti di prima qualità di note marche nazionali e internazionali, come Barilla, Algida, Tavina. Si tratta di prodotti cucinati e non di fabbricazione artigianale. Gli ospiti hanno lasciato la struttura verso le sette di domenica e nessuno lamentava disturbi di alcun genere. È primario interesse anche dei titolari dell’hotel di accertare le reali cause dei malori accusati dagli studenti e accompagnatori per valorizzare ulteriormente le condizioni di pulizia e di alto apprezzamento qualitativo da sempre riconosciuto dai clienti delle strutture del gruppo Menazza. I titolari escludono che vi possa essere una connessione tra il pasto in albergo e i malori accusati dal gruppo molte ore dopo. Ci risulta inoltre che gli studenti abbiano consumato pranzo e merenda in autostrada, e trascorso la nottata in un locale notturno del lido».

La famiglia ha accolto di buon grado i controlli ieri sera di Asl 10 e Nas, che hanno effettuato i prelievi di routine. Il sindaco Valerio Zoggia e il direttore generale dell’Asl, Carlo Bramezza, ieri sera hanno sistemato tutti in altre strutture ricettive del lido resesi disponibili. Personale raddoppiato, ieri, per la maxi emergenza sanitaria. Percorsi di accesso diversificati, primari sul posto per coordinare il lavoro. Grande impegno nei pronto soccorso di San Donà, Jesolo e Portogruaro per far fronte alla tossinfezione alimentare che ha interessato la comitiva del Salento in viaggio su tre autobus. Il primo intervento è avvenuto in A4, nell’area di servizio di Cessalto dove stazionavano i tre mezzi.

«Il personale ha provveduto», dice il direttore generale Bramezza, «con varie ambulanze, a trasportare tre studenti al pronto soccorso di Jesolo e sette in quello di San Donà per gli accertamenti del caso. Nel corso della giornata, con la situazione in continua evoluzione, non potendo escludere l’insorgere di sintomi, è stato deciso di far giungere i tre pullman negli ospedali di Jesolo, San Donà e Portogruaro, dov’è stato bloccato in via eccezionale il turno mattutino del personale medico e infermieristico, sommatosi al personale del pomeriggio. Sul posto anche i primari dei pronto soccorso per coordinare gli interventi. Al pronto soccorso di San Donà sono stati inoltre separati percorsi di accesso tra utenti in attesa di cure e gli studenti.

«Una situazione di emergenza affrontata con grande professionalità da tutto il personale», prosegue il direttore generale, «non appena scattata l’emergenza i nostri primari e il capo dipartimento dell’area critica si sono subito attivati per coordinare la situazione. Fortunatamente, sino a questo momento, non c’è alcuna situazione di gravità. Studenti, autisti e accompagnatori sono in costante contatto con le nostre strutture e verranno assistiti qualora fosse necessario».

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