Sos per la crocieristica «Non fatela morire»
Il Pala Expo di Porto Marghera è tornato ad affollarsi ieri con oltre mille imprenditori e centinaia di invitati per l’assemblea annuale di Confindustria di Venezia e Rovigo.
Il clou della prima assemblea congiunta delle due associazioni - che insieme contano circa 1.600 iscritti - è stata la lettura dell’ennesimo e accorato appello, sottoscritto dalla Camera di Commercio e da undici associazioni imprenditoriali veneziane, al premier Matteo Renzi per la riapertura urgente della laguna di Venezia anche alle grandi navi da crociera che nel vuoto legislativo attuale «si sono auto-imposte di non attraversare il bacino di San Marco con navi di oltre 96 mila tonnellate di stazza».
«Sono anni ormai che l’incertezza decisionale condiziona l’attività crocieristica a Venezia» recita la premessa dell’appello «Oggi possiamo dire che tutte le attività legate al comparto stanno subendo pesanti danni economici e sociali. Danni che non riguardano solo la nostra città, ma tutti i porti dell’Adriatico che risentono degli effetti di una normativa lontana dalle esigenze degli operatori e della città stessa».
L’appello chiede, quindi, al governo un «cambio di rotta» con il tanto atteso via libera allo scavo delle canale delle Tresse, sostenuto apertamente anche dal sindaco Luigi Brugnaro, durante il suo breve saluto all’assemblea per far arrivare, comunque, le grandi navi alla stazione Marittima, ma senza passare per il bacino di San Marco. Naturalmente l’appello chiede pure che nel frattempo di «definire e al più presto un decreto che superi l’illogicità del limite delle 96 mila tonnellate (peraltro già annullato dal Tar del Veneto ma rispettato volontariamente dalle compagnie di crociera) e garantisca la libertà incondizionata di transito per l’attuale ed unica via alla Marittima, fino alla reale navigabilità di un percorso alternativo».
Le associazioni imprenditoriali che hanno sottoscritto l’appello (Confcommercio, Confartigianato, Cna, Coldiretti, Cia, Cooperativa portuali Clp, Confcoperative, Assoagenti, Assosped, Spedizionieri Doganali) avvertono Renzi che «se Venezia perde il primato di homeport del Mediterraneo, raggiunto faticosamente in un decennio non verrebbe sconfitta una economia locale, ma ripetiamo il sistema economico di una nazione. Per questo le chiediamo di affrontare il tema delle grandi navi con la stessa determinazione che lei ha usato per difendere altri importanti comparti produttivi nel Paese».
«Lei», conclude l’appello rivolto al premier Renzi, «in più di un’occasione ha sostenuto che il turismo deve essere la nostra risorsa primaria. Il suo governo invece sta permettendo che inutili campagne burocratiche legate a campanilismi senza tempo compromettano una intera filiera economica, affondino il lavoro ed il futuro di 5000 famiglie».
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