Sos manutenzioni per rive dell’Osellino laguna e San Giuliano

Rive che cedono e interi tratti lagunari che si interrano L’isola di Campalto è una discarica: raffica di segnalazioni
Di Mitia Chiarin
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre/ Passerella di viale Vespucci - nella foto: riva dell'Osellino sgretolata
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre/ Passerella di viale Vespucci - nella foto: riva dell'Osellino sgretolata

La laguna davanti a Mestre necessita di manutenzioni. Che siano rive di fiumi o aree di laguna, poco cambia. Ultimo caso segnalato è il cedimento di un tratto di riva dell’Osellino proprio sotto la passerella ciclopedonale che passa sopra via Vespucci collegando al quartiere Pertini. C’entrano le opere di escavo e salvaguardia. C’entra anche la maleducazione che trasforma isole che attendono da anni un recupero, come l’isola di Campalto, in discarica. Lo testimonia la foto scattata domenica scorsa da Selina Zampedri.

«Qui vigili ambientali e comunali avrebbero lavoro in continuo, se volessero! E i dirigenti comunali e metropolitani non li mandano a controllare?», rileva Pino Sartori del gruppo La Salsola. Anche Sartori conferma che le rive dell’Osellino sono malmesse: un progetto di recupero del consorzio Acque Risorgive presentato in Regione e che attende il via libera finale.

E poi c’è la laguna davanti San Giuliano che lentamente si sta interrando.

Martedì un gruppo di appassionati di voga si sono ritrovati a Punta San Giuliano con il consigliere municipale Paolo Cuman, per fare il punto sui problemi. E lanciano l’allarme. «Intere zone di laguna e di barena davanti a San Giuliano si stanno progressivamente interrando», sintetizza Cuman, «sono scomparsi “ghebi” , canali naturali ( uno univa San Giuliano a Passo Campalto). Il Canale di San Secondo viene scavato solo in rare occasioni; gli archi del ponte della Libertà sono nella loro quasi totalità chiusi da detriti abbandonati, sedimenti e colonie di mitili. Questo è lo stato dei fatti. Vanno ora scientificamente cercate le cause e le soluzioni», avvertono gli appassionati di voga che ricordano come la Serenissima agisse per prevenire l’interramento della laguna spostando le foci dei fiumi. «Ora per la laguna di Mestre non saranno necessari interventi di tale portata, ma interventi vanno fatti e vanno fatti bene e presto», prosegue l’appello. Secondo gli appassionati di voga una causa possibile dell’interramento possono essere proprio «i sedimenti che escono dall’Osellino che non scorrono e vengono fermati dal progressivo allungamento dell’Isola di San Giuliano, e dal ponte trasformato in diga; le alghe che ogni anno proliferano in laguna e che marciscono senza essere rimosse». Idee e suggerimenti, certo, in attesa di studi e interventi di chi competente. Attorno a San Giuliano si muovono qualcosa come 2.000 cittadini che praticano sport d’acqua (voga, vela, canoa), centinaia di titolari di imbarcazioni delle varie darsene ma anche attività economiche come i trasportatori che portano il 50% delle merci dirette a Venezia lungo canali dove è fortissimo anche il traffico del diporto, specie d’estate. Una realtà di cui si parla troppo poco, visto che da anni, dopo le bonifiche del parco, anche il collegamento tra parco San Giuliano e la Punta è inspiegabilmente chiuso, riducendo le potenzialità di un’area su cui ora torna anche l’interesse del Comune per ospitare grandi eventi musicali.

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