Sorpreso a rubare all’Ovs giovane picchia il vigilante

San Donà. Si era rifiutato di restituire o pagare la merce, ora è accusato di rapina Insieme a lui c’erano due amici che però sono risultati estranei alla vicenda
Di Giovanni Cagnassi

Ruba al centro commerciale e poi aggredisce un addetto ai controlli nel negozio Ovs procurandogli delle ferite al volto e alle mani. È stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Donà Xhino Brgaj, albanese di 20 anni, pregiudicato, residente a Motta di Livenza. È accusato di rapina e lesioni gravi dopo che domenica pomeriggio è stato sorpreso da uno dei dipendenti del negozio “Ovs”, all’interno del Centro Piave, mentre rubava alcuni capi per un valore complessivo di cinquanta euro circa.

Il ventenne era in compagnia di altri due coetanei e connazionali che lo stavano seguendo. L’addetto alla sicurezza lo aveva notato e lo ha fermato per i controlli nei pressi dell’ingresso. Il vigilante, regolare dipendente e addetto all’accoglienza all’interno del negozio, ha subito la reazione violenta del malvivente che non ha accettato i suoi controlli e il fatto di averlo fermato. Questi, negando inizialmente di aver rubato, non ha poi potuto continuare la recita e si è rifiutato, davanti all’evidenza, di restituire o anche pagare la merce rubata, cosa che gli avrebbe permesso di andare via senza conseguenze. Ha iniziato allora a inveire e ha aggredito il dipendente con un violento pugno al volto che però non lo ha messo ko nonostante il dolore. È così iniziata una breve colluttazione estremamente violenta, mentre gli altri due connazionali si sono limitati ad assistere alla scena senza intervenire minimamente.

I dipendenti dell’Ovs, impressionati da quella scena di violenza, hanno chiamato immediatamente il 112 e poco dopo sono giunte sul posto due pattuglie dell'Arma. I tre ragazzi sono stati tutti portati in caserma per gli accertamenti di rito, mentre il dipendente è dovuto ricorrere alle cure mediche al pronto soccorso dell’ospedale di San Donà viste le sue condizioni. È stato infine dimesso con una prognosi di 21 giorni per “tumefazione al naso e rottura del IV dito della mano destra”. Bragaj è stato invece arrestato e gli altri due coetanei rilasciati perché riconosciuti estranei alla vicenda. L’arrestato ha trascorso la notte nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri di via Carbonera, quindi accompagnato ieri mattina al tribunale di Venezia per lo svolgimento del processo di convalida. L’arresto è stato convalidato e il ventenne condannato all’obbligo di firma e di dimora in attesa del processo che non è ancora stato fissato.

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