Sorpassa il gruppo, muore sotto l’auto

Istrana. Michele Serena, 49 anni, cicloamatore di Spinea, è finito sotto la vettura in arrivo dal senso opposto
Di Federico De Wolanski

ISTRANA. Erano in cinquanta. Stavano tornando a casa dopo una gara fatta al mattino. Un gruppone, che quando ha imboccato il rettilineo che da Pezzan porta alla Castellana aveva ancora forza nelle gambe per le ultime sfide. Quella innescata da Michele Serena, 49 anni di Spinea, gli è stata fatale. Michele Serena era a metà gruppo a bordo della sua bicicletta giallo sole. Quando è uscito dalla curva a destra che immetteva nel rettilineo ha visto altri che scattavano ed ha deciso di spingere sui pedali. Si è messo in scia di un gruppo di ciclisti del gruppo sportivo Santa Cristina di Quinto di Treviso ed appena preso il ritmo giusto si è allargato per superare. Non ha dato peso alle due macchine che arrivavano in senso opposto, si è spostato verso il centro della strada pensando già a caricare tutta la forza che aveva sulle gambe ma quando si è alzato in piedi per dare spinta alla pedalata sterzando verso sinistra, ha toccato con la ruota anteriore quella posteriore del ciclista trevigiano che lo precedeva. La velocità non era grande, ma Michele Serena non è riuscito a recuperare l’equilibrio e il mezzo a due ruote. Sbandato a sinistra è stato catapultato oltre la linea di mezzeria schiantandosi al suolo proprio davanti alla Ford Fiesta che arrivava in senso contrario. A bordo della macchia c’era una famiglia di Dolo. L’uomo alla guida, quarantenne, non ha nemmeno avuto il tempo di frenare. L’impatto è stato immediato e violentissimo. Mentre la bicicletta veniva sbalzata a lato strada Michele Serera rimaneva a terra, esanime, schiacciato dall’auto. Immediato l’allarme e la chiamata al 118 che ha inviato sul posto l’elicottero e un’ambulanza. Il gruppo di ciclisti, capito il dramma, si è diviso. I ragazzi del Santa Cristina, che correvano giusto davanti a Michele pochi istanti prima dell’incidente, si sono fermati. Gli altri hanno proseguito la corsa come se non volessero vedere o sapere. Quando i medici sono arrivati sul luogo dell’incidente hanno tentato inutilmente di rianimarlo. Il 49enne di Spinea era morto sul colpo. A chiarire la dinamica sono stati gli agenti della Polstrada di Castelfranco che hanno raccolto le testimonianze dei ciclisti, quelle della famiglia a bordo della Ford Fiesta ma anche le parole di una famiglia di Martellago che seguiva a breve distanza l’auto con a bordo gli amici di Dolo. «Per loro doveva essere una scampagnata, una domenica di relax, invece si è trasformata in un dramma» si sfoga l’autista. «Stavano facendo le gare» racconta, «io per evitare di prenderli in pieno ho dovuto buttarmi con l’auto a destra, sull’erba a lato strada. Loro» dice guardando gli amici deporre davanti alla polstrada, «non ce l’ha fatta e se lo sono visto piombare addosso all’improvviso, sull’asfalto». A pochi metri dalla chiazza di sangue sull’asfalto bollente del rettilineo di Istrana, un mazzetto di fiori di campo raccolto da una delle due donne a bordo della Fiesta. Vicino un biglietto: «Mentre correvi sulla tua bici te ne sei andato lassù, riposa in pace». Alla famiglia di Serena il doloroso compito del riconoscimento della salma al Ca’Foncello.

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