Sopravvissuta alla leucemia ora fa battezzare la sua Camilla
MARGHERA. Tutto scorre un po’ più lento di prima, per Elisa Vernier, negli ultimi due anni sopravvissuta a una leucemia e a una gravidanza a rischio che più di qualcuno le aveva sconsigliato di portare a termine. Ma la velocità non ha alcuna importanza, quando nelle vene a scorrere è di nuovo la vita stessa. E così, anche se la sua Camilla si avvicina al terzo compleanno, soltanto adesso Elisa può dirsi finalmente pronta per festeggiarne il battesimo.
«I capelli mi sono un po' cresciuti e mi sento anche meglio con me stessa, ma non posso sforzarmi troppo», spiega Elisa, ogni volta con la voce dolce e quasi commossa. «Il trapianto di midollo è andato a buon fine ma questo non vuol dire che la questione sia finita. Ho molti disturbi provocati dai farmaci che prendo e devo sottopormi a frequenti controlli. Il dottor Fanin, il mio salvatore, mi ha spiegato che è come se fossi nata un’altra volta. Devo riabituare il mio corpo a tutto, alla fatica ma soprattutto alle emozioni».
A settembre si è sposata la sorella di Elisa, che l’ha voluta come testimone. Pensava di farcela, invece, durante la cerimonia, si è sentita male. L’equipe medica dell’ospedale di Udine che segue Elisa le ha prospettato che a 28 anni, per il totale recupero da un’operazione come la sua, appunto il trapianto di midollo osseo in seguito a sindrome mielodisplastica, ci vogliono in media 5 anni.
I momenti più difficili certo sono passati, adesso è tutto in discesa, con pazienza, ma in discesa. Adesso che il peggio è passato, Elisa ce la mette tutta affinché il suo esempio possa servire ad altre madri, ad altre ragazze come lei. Nonostante i dolori, in questo ultimo anno e mezzo ha scritto un libro, attualmente in cerca di editore, che attraverso la sua esperienza spiega perché e come non si deve mollare mai.
Il battesimo di Camilla Renata (Renata in onore del medico che le ha salvate entrambe, Renato Fanin, che purtroppo non potrà partecipare ma ha mandato loro gli auguri) viene celebrato oggi alle 10.30 nella chiesa di Gesù Lavoratore. In onore di Elisa e Camilla, don Luca Biancafior ha voluto dedicare loro l’intera cerimonia. Camilla infatti sarà l’unica bimba ad accedere al fonte battesimale.
Alla messa, già contando solo parenti ed amici, parteciperà una cinquantina di persone. Fuori dalla chiesa, ad attenderle, ci saranno un’automobile decorata con fiori bianchi, come per le spose, l’inseparabile orsetto di Camilla, Dodò (donatole dalla redazione della Nuova Venezia al suo rientro dall'ospedale) e gli abitanti del quartiere, che hanno visto crescere Elisa e che hanno tifato per lei in tanti momenti in cui ne aveva più bisogno.
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