Sopralluogo alla Nuova Esa «Mancano molte analisi»
MARCON. Sopralluogo alla Nuova Esa ieri mattina, da parte degli enti a più voci coinvolti nella messa in sicurezza dell’azienda chiusa nel 2004 su intervento della magistratura per gestione illegale di rifiuti, il cui territorio è a cavallo tra i comuni di Mogliano e Marcon.
Un sopralluogo che aveva come obiettivo quello di fare il punto sullo stato di conservazione dei rifiuti ancora presenti e su come intervenire. Il sindaco ha esteso la presenza al sopralluogo a tutto il consiglio comunale, che si è recato sul posto.
Presente la Regione, Veneto Acque, il nuovo custode, l’ex sindaco e consigliere Andrea Follini, i vigili del fuoco, i carabinieri, il nucleo Noe, il comune di Mogliano. «Abbiamo aperto questo sopralluogo ai consiglieri comunali per far capire davvero di cosa parliamo e della gravità della partita in corso», spiega il sindaco, Matteo Romanello, «Seppure è stato fatto tanto, perché bisogna dare atto all’ex sindaco e consigliere Follini di aver fatto molto, rimangono due incompiute». Ossia due questioni urgenti sulle quali intervenire. «C’è una montagna di plastica indifferenziata e non riciclabile che è la vera e propria priorità perché rappresenta un rischio diretto di incendio ed è talmente importante come quantità, che il danno ambientale sarebbe enorme se accadesse qualche cosa. Vi è poi la presenza di serbatoi che sono inseriti all’interno di vasche di contenimento: non siamo ancora a conoscenza di cosa contengano di preciso, perché manca un’ analisi destinata a capire se questi silos contengono acqua meteorica oppure ancora materie pericolose, sicuramente la presenza è motivo di preoccupazione». Prosegue: «Ripeto, la grande quantità di plastica ricoperta da teloni in cattivo stato è però ancora peggio». Chiarisce: «La Regione è molto collaborativa e disposta a prendere in mano la situazione. L’assessore regionale si è impegnato a stanziare i fondi per proseguire la bonifica e noi ci contiamo ringraziando quanti hanno partecipato per la disponibilità». Conclude con una riflessione Romanello: «C’è sempre molta amarezza quando si entra alla Nuova Esa, perché penso a come si sia arrivati a situazioni di questo tipo. Per anni in un’area di smaltamento sono stati accumulati rifiuti e mi domando perché nessuno abbia pagato realmente per quanto accaduto e perché chi doveva non abbia controllato».
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