«Sono stati minuti terribili, siamo sconvolti»
JESOLO. «Siamo sconvolti, non vogliamo commentare, ma sono stati minuti terribili». Guido Schiavon, detto “Titti”, e la compagna Daniela Visentin hanno trascorso la mattinata di ieri in commissariato per le indagini sulla rapina in villa lungo via Lio Maggiore, nelle valli di Jesolo. Schiavon è stato un albergatore conosciuto del lido, proprietario tra l’altro dell’Hotel Eden, poi dato in affitto, e di altri immobili nell’area di piazza Mazzini.
Una famiglia nota e facoltosa, impegnata anche nello sviluppo urbanistico della piazza del lido che sarà interessata da una rivoluzione nei prossimi anni mutando il suo aspetto per integrarsi nel novo look di questo tratto della città balneare. Dopo il malore che lo ha colto in casa durante la rapina della scorsa notte, si è ripreso non senza difficoltà e con la compagna è andato al commissariato per la testimonianza che sarà utile alle indagini della polizia che ha schierato una squadra di investigatori per tutta la notte.
Schiavon e la compagna non hanno voluto rilasciare altre dichiarazioni, distrutti dopo una nottata in bianco e per la forte debilitazione, seguita alle emozioni vissute assieme in quei momenti terribili in cui temevano potesse accadere di tutto.
Ieri anche il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, la cui famiglia ha una proprietà nella valle non molto lontano dagli Stefanel e Schiavon, ha portato la solidarietà dell'amministrazione comunale alla coppia e anche al custode della tenuta Stefanel coinvolto suo malgrado nella rapina. «Siamo vicini alla famiglia Schiavon in questo momento difficile», ha detto il sindaco Zoggia, «confidiamo nell'azione del commissariato e della squadra mobile perché arrivi al più presto ai responsabili di questo crimine che ha colpito tutta la comunità di Jesolo». (g.ca.)
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