«Sono disponibile a dare un rene per pagare il Fisco»

Caso Nardin a Jesolo, arrivano le prime cartelle esattoriali La disperazione degli imprenditori coinvolti nella truffa
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Caso Nardin, imprenditori pronti a dare un rene per pagare le somme dovute al Fisco. Una protesta forte, davanti alle prime cartelle esattoriali arrivate ai circa 40 commercianti, artigiani, imprenditori, albergatori, ai quali il ragioniere Nicola Nardin non ha versato i contributi, tra Iva, Irpef, Inail, addirittura bollette di luce e gas.

C'è chi sta perdendo la testa in questa estate calda in cui le attività coinvolte hanno iniziato subito con un debito enorme da pagare allo Stato. E per colpe che non erano loro.

Cifre che vanno da 50 mila a 400 mila euro, per complessivi, si dice, due milioni di euro dovuti al Fisco. Ci sono aziende che sono già fallite, un processo terminato con il patteggiamento di chi era accusato da Nardin di essere il suo usuraio. Ma i truffati adesso chiedono giustizia davanti all'ipotesi di un patteggiamento di Nardin che concluderebbe tutto, e li vedrebbe ancora soccombere, loro che avevano chiesto anche di vedere attraverso il Gps eventuali movimento all'estero del ragioniere, ma che finora non hanno avuto riscontri.

«Mi sono arrivati 5.900 euro da pagare come prima cartella esattoriale», dice la titolare di un'attività del lido che non vuole rivelare la propria identità, «e di questi, 1.200 circa sono di interessi vari, tra quota di interessi di mora, quota interessi di dilazione e quota compensi di riscossione. Mi hanno solo tolto 280 euro di mora. Siamo di nuovo nelle mani di Equitalia. Non sappiamo più che cosa fare. Dovevano toglierci da Equitalia, perché eravamo in buona fede. Dovevamo rapportarci solo con l'Agenzia delle Entrate, visto che abbiamo dimostrato che eravamo in buona fede e che non sapevamo che Nardin non aveva versato nulla».

«Allora io sarò costretta a dare un rene», aggiunge, «o a vendermi sulla strada per cercare di andare avanti perché con la crisi che abbiamo in questa estate, non ce la faremo ad andare avanti. Dobbiamo pagare una seconda volta, per colpe che non sono state nostre. Noi non sapevamo quello che faceva Nardin, o meglio non faceva. C'è addirittura chi non si è trovato pagate le bollette di luce e gas e che stava addirittura per perdere i servizi in casa o nelle attività commerciali. A questo punto siamo arrivati, con il Fisco che ci corre dietro come se i colpevoli fossimo noi. Nessuno ci ha aiutato, ci dovevano venire incontro e ci siamo trovati troppi interessi».

Una situazione drammatica di difficile soluzione per gli imprenditori coinvolti.

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