«Somiglia a Pippo Franco»: bandito arrestato
STRA. Anche i complici, al telefono, lo chiamavano Pippo Franco quando parlavano di lui. Ed in effetti il 48enne Cristiano Rossini, residente nell’hinterland milanese e accusato della rapina alla gioielleria di Gianni Simionato del 3 gennaio scorso a Stra, è rimasto impresso nella mente del gioielliere per la sua somiglianza al comico e attore con il nasone pronunciato. «Sono certissimo, perché assomiglia molto al comico Pippo Franco per la caratteristica prominente del proprio naso» aveva riferito ai carabinieri del Nucleo investigativo di Mestre che poi hanno arrestato lui e gli altri rapinatori, tutti di origine napoletana trapiantati in Lombardia e responsabili di numerose rapine. E tra le testimonianze che lo hanno portato in carcere anche quella di una donna che lo aveva descritto, invece, come «molto somigliante all'attore comico Massimo Ceccherini».
Determinante, poi, è stato il riconoscimento fotografico perché «i testi avevano insistito su questo particolare della prominenza del naso». Un naso «pronunciato» che, tra l'altro, si poteva osservare, come spiega il giudice veneziano Alberto Scaramuzza nlla sua ordinanza di custodia cautelare in più, hanno messo a verbale che era «molto somigliante all'attore comico Massimo Ceccherini ed al presentatore Pippo Franco». Rossini è stato arrestato per ultimo, poco più di dieci giorni fa: è lui - come si vedere dalle telecamere del negozio - che minaccia il gioielliere con la pistola. Prima di lui erano finiti in manette Nunzio Carraturo, 68 anni, il capo del gruppo, Rino Cacace, 42 anni, e la fidanzata Samantha Sarcina, 41 anni, tutti arrestati a Milano. Prima del «colpo», che ha fruttato loro circa 150 mila euro di gioielli, hanno compiuto più di un sopralluogo accompagnati da alcuni bambini, loro familiari.
Giorgio Cecchetti
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