Solo il 40% degli addetti Cibis ha scelto il trasferimento

PIANIGA. Solo il 40 per cento dei lavoratori della Cibis hanno deciso di scegliere i trasferimenti ai ristoranti Break del Gruppo Pam, mentre gli altri hanno scelto la soluzione degli esodi...

PIANIGA. Solo il 40 per cento dei lavoratori della Cibis hanno deciso di scegliere i trasferimenti ai ristoranti Break del Gruppo Pam, mentre gli altri hanno scelto la soluzione degli esodi incentivati. Questo quanto è emerso ieri mattina dopo una importante assemblea a cui hanno partecipato tutti i lavoratori del centro di cottura di via Friuli a Cazzago di Pianiga, che chiuderà il prossimo 30 gennaio.

La scorsa settimana sindacati e lavoratori avevano protestato perché la notizia della chiusura del centro cottura, era arrivata come un fulmine a ciel sereno all’inizio del mese, dopo che la stessa azienda aveva rassicurato che non ci sarebbe stata alcuna chiusura. L’azienda nonostante questo clamoroso voltafaccia ha messo fretta ai lavoratori che devono decidere entro oggi se accettare i trasferimenti nei ristoranti Break del gruppo Pam (lo stesso che controlla la Cibis ) o accettare esodi, cioè licenziamenti incentivati.

L’azienda ha comunicato che senza alcuna scelta farà partire in automatico i trasferimenti dei lavoratori nei punti Break delle province di Padova e Venezia. «Tanti lavoratori, più della metà», spiega Vittoria Scarpa per il sindacato Adl Cobas, «preferiscono gli esodi incentivati. Si fidano poco di questa azienda che cambia parere da un momento all’altro distruggendo il futuro di decine di famiglie. Il rischio, secondo i lavoratori è che i trasferimenti non risolvano alcuna questione ma che invece ripropongano la stessa situazione in un altro luogo».

Il sindacato è convinto comunque che le cifre offerte dall’azienda nel caso di esodo incentivato siano troppo basse visto che la comunicazione della chiusura è arrivata a poco meno di un mese dalla decisione. (a.ab.)

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