Solo cinquemila firme per le case chiuse

Mogliano, il sindaco Azzolini pensa di organizzare una “No Merlin Night” nelle discoteche
Borghesi Mogliano Ceriminia 25 aprile agenzia fotografica foto film
Borghesi Mogliano Ceriminia 25 aprile agenzia fotografica foto film

MOGLIANO. In una settimana le firme a sostegno del quesito referendario proposto da Giovanni Azzolini arrivano a quota 5000. Come previsto la corsa verso il mezzo milione per poter chiedere, attraverso le urne, la riapertura delle case chiuse, è tutta in salita.

Arrivare con 500mila firme al 30 di settembre non sarà affatto facile, soprattutto se si considera il black-out delle istituzioni nel periodo di agosto, durante le ferie estive. Il primo cittadino moglianese però non si dà per vinto e rilancia ipotizzando banchetti nelle località turistiche e annuncia addirittura una “No Merlin night” in contemporanea in tutte le discoteche d'Italia: «Sto prendendo contatti con l'associazione che riunisce i locali notturni a livello nazionale» spiega.

Ieri intanto Azzolini, dopo un incontro con il presidente Luca Marchetti ha incassato anche l'appoggio dell'associazione “Lega Disabili”, con sede a Ferrara, che si mobiliterà in favore della causa. Il suo ufficio del comune di Mogliano continua ad essere sommerso da una marea di mail e lettere di adesione.

Già ieri mattina il primo cittadino moglianese si è recato all'esecutivo regionale dell'Associazione comuni e ha cercato di persuadere i colleghi sindaci, strappando un impegno formale ad agevolare la raccolta firme in tutti municipi della nostra regione: «L'Anci, come previsto dalla legge, darà indicazioni precise per evitare che i moduli per la raccolta firme che ho inviato a tutti i miei colleghi finiscano nel cassetto», spiega Azzolini, «chiunque vorrà firmare potrà farlo recandosi all'ufficio anagrafe del proprio comune». Se non proprio un'adesione completa alla propria battaglia per la riapertura delle case chiuse, Azzolini è così riuscito se non altro a strappare un tiepido supporto: «Si tratta di un'iniziativa che la nostra associazione non aveva mai intrapreso prima», spiega il presidente dell'Anci Veneto Giorgio Dal Negro, «ma non è certo un appoggio ufficiale a questa proposta referendaria, anche perché noi daremo semplicemente indicazione ai sindaci di mettere a disposizione i moduli per tutti i referendum proposti, non solo quello del sindaco moglianese per la riapertura delle case chiuse. Nel merito non ci pronunciamo».

Ma da sindaco di Negrar, Dal Negro farebbe aprire nel suo comune una casa di tolleranza? «No, qui da noi la prostituzione non è un problema».

Matteo Marcon

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia