Sollievo alla Carrefour: annullati 90 licenziamenti
Annullati i 90 licenziamenti che Carrefour Italia aveva chiesto nei due punti vendita di Marcon e Portogruaro. Hanno rischiato di perdere il posto di lavoro 50 tra commesse, cassiere e magazzinieri a Marcon, nella sede di via Enrico Mattei (in tutto 191) e 40 a Portogruaro, nel supermercato di via Prati Guori 29 (40 su 184).
In pratica un quarto dei lavoratori ha rischiato di essere licenziato. Per fortuna sabato sera, allo StarHotel di Bologna, i rappresentanti di Carrefour Italia hanno siglato l’accordo con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. I licenziamenti vengono annullati e si dà il via all’esodo incentivato su base volontaria, con 28 mensilità assicurate, più, naturalmente, il periodo della Naspi (l’ex indennità di disoccupazione), calcolato in base alle normative vigenti, per ogni lavoratore che deciderà di lasciare il posto di lavoro.
Sono stati ritirati anche i 10 licenziamenti su 190 che erano stati chiesti nella sede di Thiene (Vicenza) e anche gli altri 10 che riguardavano il Carrefour di Tavagnacco, alle porte di Udine, in Friuli. Nello stesso tempo Carrefour Italia ha deciso di ripristinare l’accordo integrativo, che, nel frattempo, era stato eliminato unilateralmente dall'azienda e quindi, sono state rimesse in piedi tutte le normative in materia di previdenza e di salute che c’erano prima a vantaggio dei dipendenti.
Il Gruppo Carrefour (475.000 lavoratori in 34 paesi nel mondo e 4.9 miliardi di fatturato alla fine del 2015), in una nota ha giudicato l’accordo «soddisfacente». Anche tutti i sindacalisti di Filcams, Fisascat ed Uiltucs, che hanno partecipato alle lunghe trattative, durate oltre sei mesi, hanno espresso un giudizio positivo sull'accordo di Bologna. «Non dimentichiamo che, da gennaio a due giorni fa, le trattative erano tutte in salita» osserva il vice-segretario nazionale della Fisascat-Cisl, Ferruccio Fiorot «Solo due mesi fa la nostra controparte insisteva a licenziare, in tutta Italia, 619 lavoratori, in gran parte donne e a chiudere i due punti vendita di Trofarello e Borgomanero, in Piemonte (che, grazie all’accordo, non saranno più chiusi, ma trasformati in discount). Aver bloccato anche i 90 licenziamenti dei due punti vendita in provincia di Venezia non è un traguardo di poco conto. D’altronde le entrate nelle casse di Carrefour non sono più ingenti come una volta. Vanno male, in particolare, i supermercati express h24 che il gruppo francese si ostina a tenere aperti nelle grandi città».
A questo punto dovranno essere i lavoratori ad esprimere la propria opinione sull’accordo raggiunto nelle assemblee che si terranno nelle prossime settimane.
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