Solfatara della morte: inchiesta per omicidio colposo plurimo. Sentito anche il piccolo Alessio

MEOLO. Omicidio colposo plurimo. Con questa ipotesi di reato è stato aperto un fascicolo in procura a Napoli per fare chiarezza sulla morte del piccolo Lorenzo Carrer e dei suoi genitori, Massimiliano e Tiziana Zampella, finiti in un cratere nell’area della Solfatara di Pozzuoli. La famiglia Carrer di Meolo era a Pozzuoli assieme all’altro figlioletto di 7 anni che si è salvato e ha visto il resto della famiglia morire.

La Procura vuole verificare in primo luogo se vi sia stata un’ inosservanza delle norme di protezione, oppure se l’area fosse stata messa in sicurezza per consentire l’accesso ai visitatori all’unica area vulcanica privata del nostro Paese. Al momento comunque non risultano persone indagate. Anche se da quanto trapela da fonti investigative, è solo questione di ore. Infatti è possibile che a breve siano indagati marito e moglie, titolari dell’area.
La testimonianza del piccolo Alessio. Il bimbo di 7 anni, unico sopravvissuto della tragedia avvenuta nel vulcano Solfatara di Pozzuoli - dove hanno perso la vita il padre, la madre e il fratellino di 11 anni - è stato ascoltato dagli inquirenti che indagano per fare fare luce sull'accaduto. Subito dopo, prima di fare ritorno a Meolo, il piccolo ha saputo la "verità": che mamma, papà e Lorenzo sono volati in cielo. La famiglia Carrer viene assistita da un legale di fiducia che ha già preso contatto con i magistrati e sta seguendo l'evolversi dell'iter burocratico per risalire alla verità. Rinviati gli esami autoptici ed il riconoscimento delle salme da parte di almeno un familiare
Nell’ambito dell’inchiesta, affidata al pm Ilaria Mancusi Barone e coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, ieri si è svolta una riunione in Procura per fare il punto sugli elementi fin qui raccolti e per stabilire i prossimi accertamenti da svolgere. La procura nelle prossime ore nominerà il consulente medico legale che dovrà eseguire le autopsie sui tre corpi. Non è escluso che a quel punto, come atto di garanzia, i pm possano emettere avvisi di garanzia a carico di persone nei cui confronti venissero ravvisate eventuali responsabilità.

Un video e crateri aperti. In un video realizzato sabato 10 settembre da alcuni abitanti di Pozzuoli si vede l’area della Solfatara allagata dopo un forte piovasco. Tra le altre cose le immagini mettono in evidenza due voragini che si erano aperte nel sentiero percorribile dai turisti. Il geologo Franco Ortolani, facendo riferimento a quel video ha detto: «Questa tragedia si poteva evitare con una maggiore attenzione. Serviva più attenzione e il cratere andava protetto meglio per evitare che qualcuno ci potesse entrare, come si vede nel video invece le persone sabato passavano liberamente vicino alla voragine».
Sotto accusa anche la totale inesistenza di un sistema di videosorveglianza dell’area e la mancanza di eventuali squadre di soccorritori.

L’inchiesta della Regione. La tragedia della Solfatara di Pozzuoli «ha colpito tutti noi, è stata atroce per le modalità con cui si è consumata. Attiveremo una commissione d’indagine anche andando al di là delle nostre competenze, ma cercando di mettere sotto i riflettori anche realtà private, come quella, che sono aperte al pubblico». Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. «È necessario», ha sottolineato il governatore, «un monitoraggio per situazioni di realtà private che magari non sono sottoposte a controllo particolare ma che possono determinare problemi per la pubblica incolumità. Faremo un lavoro con i Comuni sulle loro segnalazioni». De Luca ha ribadito che «vorremmo assumere su di noi la responsabilità della vita di questo bambino che è rimasto senza mamma e senza papà. Ci ha colpito la tragedia di un bimbo che resta solo e cercheremo di dargli il sostegno necessario».
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