Sole e vento: si torna a respirare

La perturbazione nordica ha ripulito l'aria dopo i picchi di inquinamento che duravano da ottobre. Ecco i valori delle centraline E dalla laguna tornano a vedersi le montagne

VENEZIA. Sole, vento, temperature più fresche, meno umidità e, soprattutto, aria più buona.
È la situazione meteo che ci attende per giovedì 4 e venerdì 5 febbraio, mentre da sabato 6 ci sarà un peggioramento che porterà a piogge domenica 7.

Le previsioni meteo dell'Arpav per domani
Le previsioni meteo dell'Arpav per domani


Ma il primo risultato dalla perturbazione di origine nordica lo si può vedere nella foto sopra scattata questa mattina alle 8 a Venezia, con una visibilità ottima, che permette di rivedere le alpi dalla laguna, ma soprattutto dai valori registrati dalle due centraline per la misurazione del particolato sottile, il cosiddetto Pm10 e Pm2,5, cioè quei residui della combustione di carburanti che sono talmente microscopici da infilarsi direttamente negli alveoli polmonari.

Aria avvelenata, Pm 10 oltre ogni limite
Agenzia Candussi, giornalista FAvarato. Protesta attivisti in via Miranese di fronte alla sede ARPAV


Dai valori di 246 microgrammi per metro cubo registrati venerdì scorso (quando il massimo di legge è 50) a Spinea e via Beccaria a Marghera (in pratica un’aria irrespirabile), si è arrivati questa mattina a valori di appena 6 microgrammi di particolato per metro cubo: un’aria finalmente buona, grazie a pioggia e vento.

I valori di Pm10 delle ultime 48 ore in via Beccaria a Marghera (fonte Arpav)
I valori di Pm10 delle ultime 48 ore in via Beccaria a Marghera (fonte Arpav)

Da ricordare come negli ultimi 96 giorni l'aria sia rimasta "fuorilegge" per 82. Una situazione estremamente pericolosa per la salute cui nessuna autorità ha saputo trovare una soluzione. Vento e pioggia dunque hanno ripulito tutto.

I valori del Pm10 nelle ultime 48 ore a Spinea (fonte: Arpav)
I valori del Pm10 nelle ultime 48 ore a Spinea (fonte: Arpav)


Da notare poi come la pioggia è attesa come una manna da coltivatori e responsabili dei rifornimenti idrici: secondo la Coldiretti infatti la falda acquifera è talmente bassa che se non pioverà a lungo nei prossimi giorni non si potrà nemmeno procedere con le semine e i bacini montani sono ai minimi storici per mancanza di neve.

«O piove o sarà il disastro» L’allarme della Coldiretti

Intanto non resta che godersi questi due giorni di sole e respirare a pieni polmoni.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia