Soldi per la sicurezza sulle spiagge, ma solo a Jesolo, Cavallino e Bibione

Dal ministero fondi per vigili stagionali per cacciare gli abusivi, ma non a Caorle, Chioggia ed Eraclea
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - LE MACCHINE DELLA POLIZIA LOCALE CONTROLLANO LA SPIAGGIA E IL TERRITORIO
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - LE MACCHINE DELLA POLIZIA LOCALE CONTROLLANO LA SPIAGGIA E IL TERRITORIO

JESOLO. Spiagge sicure, il ministero dell’Interno stanzia i fondi per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale e la lotta all’abusivismo commerciale. Sulla Costa Veneziana ne beneficeranno i Comuni di Jesolo, Cavallino-Treporti e San Michele al Tagliamento con la spiaggia di Bibione.



Restano a bocca asciutta Caorle, Eraclea e Chioggia con la spiaggia di Sottomarina. Nel complesso il Viminale ha annunciato lo stanziamento di 2, 5 milioni di euro, derivanti dal Fondo unico giustizia. Ne usufruiranno, in tutta Italia, 54 Comuni rivieraschi a vocazione turistica che hanno presentato progetti, ritenuti idonei, per il piano “Spiagge Sicure – Estate 2018”. Si tratta del pacchetto di misure illustrate a inizio luglio dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Che ieri, in un tweet, ha commentato così il provvedimento: «Finalmente spiagge sicure e ripulite, senza venditori abusivi. A differenza del passato, ai Comuni le risorse necessarie per i controlli». In realtà a beneficiare dei fondi saranno solo una parte dei Comuni che ne avevano fatto richiesta. Più nel dettaglio, i 54 Comuni assegnatari dei fondi sono così dislocati: 15 al Nord, 23 al Centro e 16 al Sud Italia. In Veneto ne beneficeranno, come già detto, Cavallino-Treporti, Jesolo e San Michele al Tagliamento con la spiaggia di Bibione. Ma anche la località di Rosolina, in provincia di Rovigo.

A determinare la scelta di alcuni Comuni e l’esclusione di altri sono stati una serie di criteri e vincoli fissati dal bando. I requisiti indicati prevedevano che ad accedere ai fondi fossero i Comuni costieri a vocazione turistica, non capoluogo di provincia, con una popolazione non superiore a 50 mila abitanti e con un indicatore di affollamento nelle strutture ricettive non inferiore a 500 mila presenze annue. Secondo quanto emerso, erano 72 i Comuni che rispondevano a queste caratteristiche. Ma, per garantire una più ampia distribuzione territoriale lungo tutta la Penisola, il bando fissava anche il vincolo in base al quale potevano essere finanziati non più di tre Comuni per provincia. Da qui la penalizzazione per le altre località del nostro territorio.

Dei 72 Comuni con quest’ultimo vincolo solo 61 avrebbero potuto accedere ai fondi. In seguito le proposte progettuali sono state presentate in prefettura e approvate dai Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Si è arrivati così ai 54 progetti ritenuti validi e destinatari dei fondi. Il finanziamento massimo possibile è di 50 mila euro a Comune.

Ma a cosa serviranno? I progetti riguarderanno principalmente l’assunzione a tempo determinato di personale della polizia locale, il pagamento degli straordinari agli agenti in servizio, l’acquisto di mezzi e attrezzature da fornire al personale dei Comuni per il contrasto all’abusivismo commerciale. Ma sono previsti anche i fondi per la realizzazione di campagne di sensibilizzazione, che avranno come destinatari in particolare i bagnanti per dissuaderli dall’acquistare sulla spiaggia prodotti «taroccati», che danneggiano i commercianti regolari. –

 

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