«Soldi buttati per il Marzenego vogliamo raccontarlo a Renzi»

Coniglio (Mestre Off Limits) parla a nome dei residenti di Riviera XX Settembre e scrive una lettera a Zappalorto perché blocchi i lavori del secondo lotto: «Useremo tutti i modi per fermare i cantieri»
Di Marta Artico

Sono davvero infuriati i commercianti e i residenti di Riviera XX Settembre, tanto da annunciare che bloccheranno con tutte le loro forze, e se necessario anche fisicamente, i lavori del secondo lotto della riqualificazione del Marzenego, per i quali da qualche giorno sono partiti i carotaggi.

«Oggi (ieri ndr)», spiega Fabrizio Coniglio, presidente del Comitato Mestre Off Limits che in questo caso ha ricevuto il mandato di parlare per conto degli abitanti ed esercenti della zona, ossia il tratto della Riviera che va dalla Deutsche Bank fino a via Circonvallzione, ma anche di via Verdi, via Filzi, «abbiamo mandato una raccomandata ai vigili del fuco e al commissario Zappalorto. Io rappresento i 900 firmatari che hanno chiesto ancora ad Orsoni di tornare indietro riguardo la scelta di “aprire” il Marzenego. Al commissario diremo di riconsiderare questa follia partorita da una “beautiful mind” e, se è vero che sono soldi pubblici, vogliamo parlare e incontrare il premier Renzi per informarlo su come vengono sperperati i pochi denari rimasti quando - ricordiamolo bene - gli asili devono aumentare le rette ai genitori, le scuole non hanno fondi per ristrutturarsi e Mestre è sprofondata in uno stato di degrado assoluto».

Prosegue: «Chiederemo a lui un incontro perché capisca chi sta per sponsorizzare per le proprie elezioni amministrative. Agiremo con tutti i mezzi per bloccare i lavori i cui risultati sono visibili sulle sponde oscene del Marzenego, che devono già essere oggetto di manutenzione, senza contare le piene che potrebbero verificarsi e le sponde dei ponti basse, tanto che si potrebbe creare l’effetto diga. Vogliamo conoscere in maniera chiara, trasparente e pubblica i risultati dei carotaggi. Vi assicuro che la popolazione è preoccupata sia per la follia del futuro intervento, sia per le conseguenze dei lavori, vale a dire l’impossibilità per i mezzi di vigili del fuoco e le ambulanze di raggiungere i portoni delle case. Siamo furibondi e promettiamo che le quasi mille firme che avevamo raccolto si trasformeranno in voti contro gli eredi della passata amministrazione: “inquineremo” i pozzi delle primarie. Ci stiamo organizzando e non escludiamo una manifestarne pubblica per bloccare l’avvio del cantiere quando inizierà».

Coniglio chiarisce meglio il suo pensiero: «Questi lavori rappresentano efficacemente il degrado di Mestre: lavori inutili, non belli, che faranno chiudere negozi già in ginocchio e creeranno altri buchi neri. Mestre dovrebbe essere rivoltata come un calzino: andrebbero rifatti strade e marciapiedi, in Riviera gli alberi non vengono tagliati, tanto che le luci non si vedono e la gente già nel pomeriggio non passa più e non entra nei negozi perché ha paura. E con tutto queste cose urgenti da fare buttiamo i soldi così?».

Domani Mestre Off Limits aderirà con altre città italiane all’iniziativa di un’associazione che sta facendo rete e si batte in Parlamento per risanare le città dai fenomeni di degrado, accattonaggio molesto, racket. «Porterò alla ribalta il caso di Mestre», annuncia Coniglio, «dove oltre al degrado si buua via il denaro pubblico».

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