Social housing, si parte con il Coletti
Social housing a Venezia, qualcosa si muove. Dopo tre anni dal suo insediamento e la promessa di realizzare moltissimi alloggi in affitto a canone calmierato per giovani coppie e lavoratori della classe media finora rimasta inevasa, finalmente ieri l’assessore alla Casa Bruno Filippini ha annunciato la prima realizzazione concreta: entro il 2015 saranno infatti realizzati 71 nuovi alloggi da destinare al programma di social housing del Comune di Venezia nell'ex complesso scolastico Coletti. Il protocollo d'intesa per l'esecuzione della ristrutturazione è stato firmato formalmente ieri a Ca’ Farsetti dall'assessore comunale alla Casa e dal presidente pro tempore dell'Istituto di assistenza, Paolo Stocco.
Entro il 2015 saranno infatti realizzati 71 nuovi alloggi da destinare al programma di social housing del Comune di Venezia nell'ex complesso scolastico Coletti, a Cannaregio 2991. Il protocollo d'intesa per l'esecuzione della ristrutturazione è stato firmato formalmente ieri mattina dall'assessore comunale alla Casa e dal presidente pro tempore dell'Istituto, Paolo Stocco, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Ca' Farsetti. Il più grosso intervento di edilizia pubblica nel centro storico di Venezia dei prossimi anni, è stato definito e ne riferiamo a parte.
Segna però il passo il complesso degli interventi previsti per questa forma edilizia sociale che anche ieri Filippini ha indicato come fondamentale per fermare almeno in parte l’esodo dal centro storico. Si è rinunciato infatti alla trentina di alloggi in social housing alla Caserma Manin, convertiti in residenze per ricercatori. Si annunciano anche per i prossimi anni l’intervento sull’area dell’ex Conterie a Murano (36 alloggi) e all’ex Umberto I, a Cannaregio (altri 40), ma i primi non è dato sapere quando saranno disponibili - visto che, come è stato detto ieri, c’è ancora da compiere la bonifica dell’area - e per l’ex Umberto I non si è ancora neppure partiti.
Filippini ha citato anche l’intervento nell’ambito del Piruea (programma integrato di riqualificazione edilizia e ambientale) del Lido, che prevede altri 38 alloggi in social housing, di cui solo una decina, però, sarebbero in via di completamento. Infine, il caso-Scalera. Con la società Acqua Marcia in liquidazione, i 25 alloggi a canone calmierato destinati ai Veneziani e formalmente già assegnati, oltre che in via di completamento, rischiano di essere abbandonati, con l’area in vendita al miglior offerente.
Eppure, ieri, l’assessore alla Casa, a sorpresa, ha rilanciato: «Siamo in trattative con il commissario e Acqua Marcia per portare comunque a compimento l’intervento alla Scalera entro l’anno, limitandolo ai soli alloggi in via di conclusione e accantonando per ora il resto dell’intervento che era previsto sull’area. Se ciò non fosse possibile, siamo ancora nelle condizioni di utilizzare le fidejussioni bancarie sottoscritte a suo tempo da Acqua Marcia a garanzia del completamento dell’intervento. Non abbiamo ancora raggiunto un accordo, ma se ne sta occupando l’Avvocatura Civica». Non resta che aspettare per capire se lo scenario delineato da Filippini è realistico oppure no. Ma nel libro dei sogni da realizzare del nuovo social housing a Venezia ci sono anche gli interventi annunciati alla Celestia e all’ex Caserma Sanguinetti, resi possibili dalla prossima cessione al Comune prevista dal federalismo demaniale per i beni culturali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia