Soccorsi difficili in centro inutile il defibrillatore
CHIOGGIA. «Noi siamo stati i primi a proporre il posizionamento di un defibrillatore, in Corso del popolo, durante il mercato. Potevamo (e possiamo ancora) fornire non solo lo strumento ma anche il personale per utilizzarlo. Stiamo ancora aspettando...».
Fiorenza Tosello è una volontaria dell'associazione Croce Blu, una delle tante “croci” del volontariato italiano che concorrono, insieme alla sanità pubblica, ai soccorsi per le emergenze. E proprio la problematica del soccorso è salita alla ribalta, giovedì scorso, con il caso dell’uomo che si era sentito male, durante il mercato, salvato dall’intervento di due volenterosi (una ragazza che gli ha praticato il massaggio cardiaco e un medico di passaggio) e dall’arrivo, in un Corso affollatissimo, dell’ambulanza e dell’auto medica. Secondo alcuni testimoni il personale del 118 aveva impiegato, proprio a causa del fittissima folla di turisti e non solo, una ventina di minuti per soccorrere il malcapitato.
Ma L’Asl 14 smentisce. «L’ambulanza è arrivata in nove minuti» fanno sapere «un tempo che, tra l'altro, rientra nel cosiddetto gold standard, ovvero nei parametri dell'eccellenza che, per queste situazioni è compreso tra cinque e dieci minuti. Il tempo è assolutamente certo perché legato a una serie di operazioni obbligatorie e registrate automaticamente: l’orario della chiamata al 118, e gli orari dei pulsanti di servizio che vengono premuti dal personale alla partenza dell’ambulanza, all’arrivo sul luogo dell’emergenza, alla ripartenza e all’arrivo in pronto soccorso».
Perché vari testimoni hanno, quindi, riferito, un tempo diverso? Errore umano? Percezione soggettiva? O, forse, perché la chiamata di aiuto può essere partita alcuni minuti dopo che l'uomo ha manifestato il suo malessere? Comunque tutto poi era finito bene. «Durate il mercato teniamo apposta sgombre le rive per permettere l'arrivo delle ambulanze», fa notare il comandante della polizia locale, Michele Tiozzo. Qualsiasi siano stati i tempi di intervento, quindi, potevano essere più brevi usando la strada alternativa. Quanto al defibrillatore, indispensabile negli accidenti cardiovascolari, l’Asl ne ha depositato uno proprio al comando della polizia locale. Il problema è che nessuno tra i vigili è addestrato ad usarlo.
«È lì a disposizione del personale sanitario», dice Michele Tiozzo, «la polizia locale non è un corpo sanitario». Intanto la Croce Blu aspetta.
Diego Degan
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