Soccorre anziana e viene multato
CAVALLINO. Per portare un’anziana in difficoltà al pronto soccorso, un tassista di Cavallino-Treporti ha pagato 721 euro tra multa per eccesso di velocità e ricorso al prefetto. È la vicenda che racconta il tassista Renzo Bergamo, 70 anni di Treporti, che a inizio agosto a Jesolo aveva soccorso con il suo taxi una signora 80enne di Jesolo in difficoltà, accompagnandola all’ospedale di via Levantina.
«Alcuni passanti mi avevano fermato in zona Ca’ Amelia a Jesolo per caricare una signora che si trovava distesa a terra semicosciente in preda a un malore», racconta Bergamo, «partito alla volta dell’ospedale un autovelox che mi ha fotografato a 66 km/h dove c'era il limite di 50 chilometri orari. Dopo qualche giorno la polizia locale mi manda un primo verbale di 136 euro per l’eccesso di velocità che pago immediatamente. A distanza di qualche giorno mi arriva un’altra multa per 301 euro per non aver comunicato al comando i dati del conducente».
«A nulla sono valse le mie rimostranze al comando, dove spiegavo che nessuno al di fuori del titolare della licenza taxi può guidare il mezzo», continua, «mi è toccato fare ricorso al prefetto specificando la situazione di emergenza e che avevo già pagato la sanzione per l’eccesso di velocità. A inizio settembre la risposta della Prefettura con la quale mi hanno obbligato a pagare ulteriori 585 euro che ora dovrò saldare per forza se non voglio incorrere in ulteriori costi».
«Possibile che nessuno della pubblica amministrazione si sia degnato di approfondire minimamente l'accaduto?», si domanda Bergamo, «avendo l’unica solerzia solo nel multare e sanzionare? Bastava una telefonata in pronto soccorso per confermare la veridicità della mia storia. L’unica soddisfazione», conclude il suo sfogo, «è che la signora quel giorno si è salvata dall’infarto e ora sta bene. Ha apprezzato talmente tanto il mio gesto che ha insistito per pagarmi a tutti i costi la corsa. Mi dispiace invece che non sempre l’umanità e il buon senso riescano ad arrivare con puntualità al cuore di alcuni insensibili funzionari della nostra burocrazia».
Francesco Macaluso
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