Smontate le insegne dell’Holiday Inn: venduto un altro dei simboli di Mestre

MESTRE. Holiday Inn passa di mano, i pochi lavoratori rimasti sono con il fiato sospeso. La crisi generata dal Covid ha forse accelerato il percorso, ma lo storico albergo Holiday Inn di Marghera era in vendita già da tempo.
Perché già a giugno del 2018 la Coldwell Banker Commercial aveva ricevuto in esclusiva l’incarico di vendere un pacchetto di alberghi Holiday Inn, tra i quali proprio quello di Marghera.
La struttura affacciata alla rotonda della tangenziale, profilo familiare per chi percorre tutti i giorni la tangenziale o si ferma a fare benzina, con le sue 188 camere è una delle più grandi di Mestre se si prendono in esame gli alberghi realizzati prima del distretto degli ostelli di via Ca’ Marcello.
La compravendita dell’edificio si è conclusa nei mesi scorsi, con la cessione dell’albergo dalla Alliance Hospitality alla Hotel Opco.
Quale sia il marchio che arriverà a Marghera, e in che tempi, non è ancora noto. Ma certo fa impressione vedere, lungo la tangenziale, la scritta Holiday Inn letteralmente smontata a adagiata per terra. La fine di un percorso iniziato molti anni fa.
L’hotel, chiuso da mesi, navigava in brutte acque già da tempo. Una parte del personale era gestito con un appalto esterno, mentre i dipendenti diretti sono rimasti meno di venti.
Che ora tirano avanti grazie al contributo del Fis (Fondo integrativo salariale), che la nuova proprietà però – spiegano i sindacati – si rifiuta di anticipare.
«Non c’è stato alcun accordo sindacale», spiega Renato Giacchi, della segreteria provinciale Filcams Cgil, «proprio perché la proprietà si rifiuta di anticipare il Fis, che così arriva nelle casse dei lavoratori con alcuni mesi di ritardo. Da poco per esempio sono arrivati i soldi di dicembre». L’ultimo incontro, a livello nazionale, si è tenuto a fine febbraio.
«Non ha portato a novità di rilievo», spiegano dalla Filcam nazionale, «Il piano industriale è ancora fermo, unica certezza pare essere la conferma della rescissione dei contratti con Holiday Inn per la gestione. Sono state avviate prime indagini sui lavori di ristrutturazione degli stabili per quantificarne la portata. Da parte nostra abbiamo segnalato il permanere di alcune problematiche relative alla salute e sicurezza e all’utilizzo degli ammortizzatori sociali. L’azienda avanzerà richiesta di Fis in deroga senza accordo, stante la non disponibilità della stessa ad anticipare il trattamento di integrazione salariale».
La trattativa viene portata avanti dalle segreterie nazionali perché l’acquisto da parte di Opco ha riguardato varie strutture. Della partita di cessione di Alliance Hospitality fanno parte, oltre all’albergo di Marghera, due Holiday Inn di Milano (Linate e Assago) e Roma.
In uno dei confronti avuto con i rappresentanti sindacali la società aveva spiegato che l’operazione di acquisto era stata avviata prima della pandemia e che, al momento, in attesa di definire un piano industriale, le strutture restano chiuse.
Il futuro dell’albergo sulla Romea è quindi ancora da scrivere. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia