Smog, ormai è emergenza. Zanoni: "Decine di migliaia di morti l'anno"

VENEZIA. Aria sempre inquinata e di pessima qualità con nuovi allarmi per la gravità della situazione, per le conseguenze sanitarie, in tutte le regioni dellea Pianura Padana. Oggi a Venezia è il venticinquesimo giorno consecutivo di emergenza per l'alta concentrazione delle polveri sottimli (Pm10) nell'aria che respiriamo, con valori a Venezia, Mestre e nell'intera Città Metrolopitana _ composta dai 44 comuni dell'ex provincia di Venezia _ di oltre 100 microgrammi per metro cubo d'aria a fronte del limite di sicurezza previsto dalle rirettive europee pari a 50 microgrammi. Dall'inizio dell'anno i superamenti del limite giornaliero (che al massimo dovrebbero essere 35 nell'intero anni) delle polveri sottili _ scaricate da traffico, industrie, porto e sopratutto gli impiandi di riscaldamento, a cominciare da quell iche usano galoslio o legna _ registrati dalla centraliana di via Beccaria a Marghera sono 88, al parco della Bissuola 75 e Venezia Sacca Fisola 66.

Il vice presidente della commissione Ambiente, Andrea Zanoni (Pd), ha ricordato _ come emerso anche diurantre la recente conferenza dell'Onu sul clima, tenutasi a Parigi _ che «questo scenario drammatico viene confermato dall’Agenzia europea per l’ambiente che il 30 novembre scorso ha pubblicato uno studio con i dati riguardanti i danno per la salute derivanti dall’inquinamento dell’aria. Nel 2013 in Europa sono morti prematuramente quasi 500.000 cittadini: in Italia sono ben 82 mila all’anno e quasi tutti concentrati in Pianura Padana».
«La situazione è di vera emergenza _ ha aggiunto Zanoni _ il continuo superamento, nelle città del Veneto, del livello di polveri sottili rilevato in questo autunno rappresenta un fenomeno senza precedenti da quando la tecnologia ci consente di misurare l’inquinamento dell’aria. Da troppi anni la Regione Veneto ha fatto orecchie da mercante lasciando i singoli comuni in balia di se stessi e liberi di agire in ordine sparso. Ora ha il dovere di agire con la massima urgenza».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia