Smog, il sindaco delude i comitati. «Non ci resta che la magistratura»
MESTRE. «A questo punto non ci resta che sperare in un’intervento della magistratura», commentano in coro associazioni ambientaliste e comitati cittadini all’indomani della deludente conclusione del consiglio comunale straordinario di giovedì scorso che aveva all’ordine del giorno – come richiesto dalla mozione sottoscritta da tutte le opposizioni – le possibili azioni per «contrastare con azioni immediate e strategiche la diffusione delle polveri sottili: possibili azioni di contrasto».
In consiglio straordinario, infatti, è saltata la mozione sul piano emergenza anti-smog – proposta dal Movimento Cinque Stelle e condivisa da Pd e Lista Casson – sottoscritta, in un primo momento, anche tutti dai capigruppo di maggioranza che poi hanno fatto marcia indietro su ordine del sindaco Brugnaro che, peraltro, ha fatto una fugace apparizione solo nella fase finale del consiglio comunale straordinario.
«Siamo molto delusi» dice Diego Saccon del Cocit (Coordinamento contro l’inquinamento della tangenziale) «il sindaco Brugnaro non solo non ci ha mai voluto ricevere, ma anche in sede di consiglio comunale ha dimostrato di ignorare la richiesta di miglia di cittadini di trasformare la tangenziale di Mestre in una strada urbana. A questo punto non ci resta che proseguire nell’azione giudiziaria per il reato di lesioni colpose, dimostrate scientificamente da uno studio dell’Università di Padova, per i danni alla salute causati dall’esposizione all’inquinamento da traffico tra chi resiede in prossimità della tangenziale».
«Non ci piace imboccare la strada del tribunale» aggiune Saccon «siamo sempre stati per un dialogo costruttivo, ma non ci lasciano alternative». Anche l’Assemblea Permanente contro il rischio chimico e il Comitato Marghera Libera e Pensante stanno preparando un esposto conto le mancate misure prese dalle autorità competenti per salvaguardare la salute dei cittadini, che sarà presentato presto in Procura.
«Da tempo» spiega una nota stampa delle due associazioni «come cittadini stiamo chiedendo al sindaco di operare scelte coraggiose per combattere l’inquinamento da polveri sottili attuando azioni di lungo periodo e strutturali sull’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, sul sistema produttivo e sulla mobilità, in particolare modo quella garantita dai messi pubblici di trasporto. Ma nel consiglio straordinario abbiamo assistito ad un atto d i ignavia della maggioranza che con una scelta irresponsabile si e’ rifiutata di ratificare una serie di misure urgenti e fondamentali per abbassare il Pm10».
«Così si è persa, ancora una volta» concludono le due associazioni «un’occasione importante per dare una svolta, che tutti i cittadini chiedono , a questo problema abdicando alla propria funzione di amministratori, lasciando alla pioggia la difesa della nostra salute». «Il contrasto allo smog e la correlata tutela della salute sembra non essere tra le priorità per il sindaco Brugnaro e la sua Giunta, di nessuno dei livelli locali– aggiungono i Cinque Stelle veneziani – useremo ogni mezzo disponibile nelle sedi istituzionali e sensibilizzando la cittadinanza e mettere davanti alle proprie responsabilità chi governa Venezia e la Città metropolitana».
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