Smog, Epifania con la mascherina . Falò salvi, ma in versione ridotta a Noale e Mestre

Polemica sulla tradizione tutelata nonostante l’emergenza ambientale. Bettin: «Servono lavaggi stradali e fermi del traffico in alcune zone a rischio». L’informativa Arpav vieta i fuochi all’aperto
05 gennaio 2004..Noale (Ve)...Panevin...(c) Light Image Studio.
05 gennaio 2004..Noale (Ve)...Panevin...(c) Light Image Studio.

MESTRE. Venezia evita ancora una volta l’inasprimento dei blocchi antismog. Un punto sotto il limite dei 100 microgrammi (99 il valore rilevato il 3 gennaio al parco Albanese a Mestre, stazione di riferimento) ferma l’ordinanza per bloccare anche i diesel Euro 3. Intanto torna la polemica sui fuochi dell’Epifania, i falò tradizionali che hanno ottenuto ancora una volta la deroga da parte della Regione Veneto e dei Comuni.

Epifania con la mascherina. Polemica perché, come rilevano vari cittadini sensibili al problema specie quanti hanno parenti e figli malati di asma, la politica deroga tra il 5 e 6 gennaio, nel nome del mantenimento della tradizione del “Brusa ea vecia”, a norme che sono invece osteggiate in nome della lotta all’inquinamento che da un mese a questa parte ha toni emergenziali.

«Farò girare mio figlio con la mascherina», allarga le braccia un genitore, sconsolato. Tema che torna nelle parole dell’ex assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin: «Se vivessimo una situazione normale, due giorni di smog non sarebbero la fine del mondo ma invece viviamo in una costante emergenza polveri che viene acuita dai falò dell’Epifania. Ma non facciamone un alibi», continua. «I Comuni si attengono alle linee guida della Regione senza pensare di dover fare di più: come i lavaggi stradali o i blocchi del traffico in zone molto inquinate come via Beccaria o via Fradeletto e giornate di autobus gratuiti per i cittadini per invitarli a lasciare l’auto a casa. Sul fronte ambientale bisogna continuare a battere i pugni presso Regione e Governo».

Smog: la situazione
Smog: la situazione

L’informativa. Anche nella informativa Arpav di ieri, 3 gennaio, si evidenzia tra i suggerimenti per la salvaguardia della salute e il contenimento delle emissioni di particolato l’invito a «non bruciare sfalci, potature e altri residui agricoli». Perché «all’aperto le condizioni di combustione non ottimali provocano, ancora di più, la formazione di polveri e altri composti tossici come il benzo (a)pirene».

Epifania, libertà di fuochi. Ma per la festa dell’Epifania la politica in Veneto continua a concedere deroghe. Nonostante precedenti noti. Come non ricordare che nel 2013, complici le condizioni meteo, i falò scatenarono un innalzamento brusco dei valori del Pm10 con valori da 300 a 313 microgrammi per metrocubo a Venezia, i più alti di tutto il Veneto. Nel 2015 i valori furono tra i 106 ai 146 microgrammi e, andando indietro nel tempo, nel 2011 si registrarono valori da 88 a 132 microgrammi per metrocubo. Valori elevati in una stagione, quella invernale, che favorisce il ristagno degli inquinanti nell’aria. Se nessuno se la sente di accantonare una tradizione, ancora molto sentita, comunque qualcosa si muove. L’Arpav ha invitato le amministrazioni a ridurre di numero queste feste popolari, nella speranza di ridurne l’impatto.

Pire ridotte. A Noale, quindi, il famoso falò quest’anno sarà di dimensioni ridotte. Al parco Piraghetto a Mestre il 6 gennaio gli organizzatori di “Viva Piraghetto” hanno deciso di organizzare «un falò di ridotte dimensioni perché ci rendiamo conto della situazione ambientale e non vogliamo contribuire allo smog», dice Stefano Giacomazzi. «A Forte Carpenedo si usano scarti degli alberi della zona e la pira non supererà i 2 metri e mezzo», spiega Francesco Cavallin. «La Questura nelle prescrizioni prevede falò piccoli, anche per motivi di sicurezza», spiega.

Venezia-Mestre, autovelox attivi entro la fine di gennaio
Tome Spinea Autovelox passante agenzia fotogarfica foto film

Altri falò in città sono a Campalto, Tessera, Gazzera e Zelarino. Per l’assessore comunale Renato Boraso, «quattro feste in terraferma sono accettabili e ci saranno tutti i controlli da parte della polizia locale sul rispetto delle norme».

Le precauzioni di Arpav. Loris Tomiato, direttore dell’Arpav di Venezia, chiarisce: «Noi stiamo dando un messaggio alle amministrazioni locali: salvaguardino la tradizione dei falò ma almeno non li prevedano ovunque ma solo in determinate aree, aggregando il più possibile. La combustione di materiale legnoso incrementa le polveri sottili, lo sappiamo, e nei consigli alla popolazione si invita a non bruciare all’aperto. Di più, in caso di inasprimento dei blocchi si fermano anche le stufe a legna. Quindi ci appelliamo al buon senso dei sindaci. E mi pare che il messaggio sia stato recepito».

Si confida nel maltempo. Per evitare una Epifania con la mascherina si confida nel maltempo. In Veneto è scattato lo stato di attenzione per forti venti che vige dalla mezzanotte di ieri alle 8 di venerdì 6 gennaio. Sono previsti venti forti in quota, con fasi di rinforzo nelle valli per Foehn e a tratti in pianura.

 

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