Smog, Comuni in ordine sparso per limitare l’inquinamento

Mirano vieta l’accensione dei fuochi e impone un tetto per il riscaldamento domestico a 20 gradi Spinea blocca il traffico alle no-kat, Santa Maria di Sala aspetta che si muova la Città Metropolitana

MIRANO. La pianura veneta è un’unica grande bolla di smog, i comuni però vanno inesorabilmente ognuno per la sua strada. Nel raggio di pochi chilometri, almeno quattro diversi provvedimenti anti-traffico, mentre si accavallano le ordinanze per limitare il riscaldamento domestico: l’ultima arrivata è Mirano, che ha imposto ai propri cittadini di abbassare il termostato da lunedì. Insomma nel Miranese ognuno ha la sua ricetta e i suoi tempi e intanto l’aria resta pessima. In attesa che la Città Metropolitana provi a uniformare i singoli provvedimenti, fino a ieri nel Miranese si contavano regimi di contrasto alle polveri diversi per ogni campanile. O quasi.

La prima a muoversi è stata Spinea, che ha nel proprio territorio una centralina di misurazione della qualità dell’aria, ma respira lo stesso veleno di Scorzè, Santa Maria di Sala o Mestre. Il sindaco Silvano Checchin ha firmato ancora a novembre un’ordinanza che limita la circolazione delle auto più inquinanti e impone regimi massimi di utilizzo degli impianti di riscaldamento.

L’altro ieri Mirano, che ha varato il suo provvedimento antitraffico il 23 novembre, sospendendolo l’11 dicembre (appena 12 giorni), si è allineata: il sindaco Maria Rosa Pavanello ha emanato un’ordinanza che vieta l’accensione di fuochi all’aperto e impone un tetto massimo per il riscaldamento domestico di 20 gradi. Vietato inoltre riscaldare cantine, box auto, garage, scale esterne all’appartamento e chi utilizza combustibile per riscaldare gli ambienti dovrà ridurre da 14 a 10 le ore di esercizio degli impianti. Le misure sono valide fino al 31 gennaio. Provvedimenti simili ha varato anche Noale. Santa Maria di Sala si è adeguata ieri: il sindaco Nicola Fragomeni ha pronta l’ordinanza per limitare il traffico come a Spinea, ma attende che si muova la Città Metropolitana con misure quadro uguali per tutti. Il paradosso in questi giorni è lo stop alle auto no kat. Lo può confermare chi si trovi a percorrere l’intera via Miranese, 12 chilometri di asfalto da Santa Maria di Sala a Mestre: Salese finora senza restrizioni, si è circolato liberamente. A Mirano invece l’ordinanza anti-traffico c’è, ma è sospesa per le feste. Se ne riparla dopo la Befana. A Spinea invece provvedimento ancora in vigore: la giunta ha deliberato l’abolizione della sospensione natalizia per le no kat perché ritiene la situazione troppo grave. Quindi stop anche a Natale. Poi si entra a Mestre e di nuovo sospensione di ogni limitazione per le feste.

Filippo De Gaspari

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