«Smantellate le rampe dai ponti di San Marco»: votate il sondaggio
VENEZIA. «Via le rampe dei disabili dai ponti di San Marco». La Soprintendenza ai Beni paesaggistici scrive al Comune e sollecita la rimozione delle rampe in legno e metallo, installate in ottobre per la Venice Marathon.
«Il permesso era provvisorio», scrive la soprintendente Emanuela Carpani. Ca’ Farsetti esegue, ma stranamente da qualche giorno la rampa rimossa in Riva degli Schiavoni, tra il brulicare di turisti e venditori abusivi, è soltanto una: quella del ponte della Pietà, davanti agli alberghi Bisanzio e Vivaldi. Le altre sono rimaste al loro posto. Con il risultato che adesso sono in tanti a protestare. Gli esercenti della zona e le attività economiche, che si sentono danneggiati. «Perché smantellare solo una passerella e partendo dal ponte della Pietà e non cominciando dal principio? Che senso ha?», ha scritto un lettore.
Nella zona ci sono numerosi esercizi pubblici, di proprietà del presidente dell’Aepe, la società dei Pubblici esercizi Elio Dazzo. Proteste arrivano anche dalle associazioni e dai cittadini. «Togliendo una sola passerella, in un ponte in mezzo agli altri non si ottiene alcun risultato. Il percorso senza barriere viene bloccato. E si creano situazioni differenziate tra le varie attività economiche che hanno gli stessi diritti».
«Non conosco le motivazioni economiche di questa scelta», dice l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, «certo non abbiamo inteso favorire o penalizzare nessuno. La Soprintendenza ci ha scritto una lettera invitandoci a rimuovere le passerelle, che sono lì ormai da sei mesi. Abbiamo cominciato, poi l’operazione è stata sospesa». Sarebbe stato il sindaco Brugnaro in persona a invitare alla calma. Numerosi i suoi annunci, non soltanto in campagna elettorale, su «Venezia città senza barriere». Il progetto è quello di rendere accessibile almeno il percorso da piazzale Roma a San Marco. Come giustificare allora lo smantellamento senza avere pronte soluzioni alternative?
«I nostri uffici stanno studiando le soluzioni», dice Zaccariotto, «il percorso che dovrà essere operativo entro l’anno è un impegno preso dal sindaco. Certo si dovranno attuare interventi uniformi e condivisi». Tra le ipotesi, quella di estendere i gradini ribassati, come quelli già in uso in via sperimentale sul ponte della Paglia. Gomma tra un gradino e l’altro che rende più agevole spingere non soltanto la carrozzina di un disabile, ma anche carretti e carrozzine con i bambini. Oppure quella di estendere i gradini di tipo diverso, come quelli messi in opera qualche anno fa sul ponte di San Felice e prima ancora in un settore del ponte delle Guglie a Cannaregio.
Più difficile far funzionare i servoscala, installati anni fa a Rialto e al ponte di bacino Orseolo. Non solo perché sono spesso rotti e non funzionanti, ma anche perché molti, a cominciare dai turisti, non hanno idea di dove trovare la chiave che li fa muovere.
«Le rampe in legno con i tubi Innocenti», spiega l’assessore, sono una soluzione provvisoria. Autorizzate per la corsa, poi mantenute in loco da qualche anno dal Comune».
Ma sono anche molto ingombranti e non certo consone alla delicatezza dei luoghi, a cominciare dall’area marciana. Ecco allora il sollecito della Soprintendenza a «mantenere i patti». Cioè a rimuovere le strutture che sono in loco da sei mesi dopo la conclusione della Maratona. Il Comune ha smantellato finora solo quelle del ponte della Pietà, vicino all’imbarcadero Actv e agli hotel. Ma non quelle attigue del ponte del Metropole e del ponte dell’hotel Danieli, dove il traffico dei turisti e dei pendolari è ancora più intenso.
«Nei prossimi giorni decideremo», dice Zaccariotto. In ogni caso tutte le strutture dovranno essere smantellate entro un mese, cioè con la fine dell’anno scolastico».
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