«Slot machines: mille malati gravi Nei nostri paesi ormai è dramma»

Grido d’allarme del presidente dei sindaci dell’Asl 13, Livieri: «Famiglie distrutte e ridotte sul lastrico» In 17 Comuni altri 11 mila giocano forte ma non sono considerati dipendenti. A Dolo apre un centro
Di Alessandro Abbadir
Un uomo gioca con una slot machine in una foto d'archivio. ANSA / YM YIK .
Un uomo gioca con una slot machine in una foto d'archivio. ANSA / YM YIK .

DOLO. Gioco d’azzardo, e macchinette mangiasoldi. È allarme sociale in Riviera del Brenta e nel Miranese. Proprio per questo i comuni dell’area hanno organizzato un convegno giovedì 7 al cinema Italia di Dolo per analizzare il fenomeno e per far fronte a quella che è sempre più una minaccia per la tenuta sociale del comprensorio. Il tema è quello della dipendenza dal gioco d’azzardo e il titolo del convegno è eloquente: “Quando il gioco non è più un gioco”.

A tracciare un quadro devastante è il sindaco di Campagna Lupia e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13, Fabio Livieri. «In Riviera del Brenta e nel Miranese - dice Livieri – sono circa 11 mila, su una popolazione di 240 mila, le persone che soffrono di dipendenza da gioco. Giocano almeno 3-4 volte alla settimana e questo dall’arrivo della crisi 5 anni fa, è un atteggiamento che è cresciuto sempre più. Queste persone sono attratte più che dai Casinò, dalle slot machine di bar, trattorie e tabaccherie. Molti, e sono spesso anziani, giocano con frequenza anche a Gratta e Vinci Lotto e Superenalotto. Ma ci sono anche un migliaio di persone che hanno sviluppato una patologia di forte dipendenza dal gioco d’azzardo. Queste persone hanno provocato danni economici enormi alle loro famiglie, hanno dilapidato tutto e messo in crisi rapporti coniugali e familiari un tempo solidi. Alcuni, anche se ormai ridotti alla fame, giocano tutto, non riuscendo a fermarsi».

Limitare i danni però è difficile. «L’ultima normativa», spiega Livieri, «è molto liberalizzante. Mentre un tempo si potevano controllare il numero di macchinette mangiasoldi all’interno di un locale, ora questo non è più possibile». Il convegno di giovedì 7 è organizzato dai Comuni, con il Sert dell’Asl 13, l’Associazione Giocatori Anonimi e la parrocchia di Dolo”.

Sarà inaugurata anche la sede del gruppo Giocatori Anonimi della Riviera del Brenta che si collocherà nei locali della parrocchia di Dolo. Saranno presenti Fabio Livieri, il dottor Mauro Cibin, medico psichiatra e direttore del Dipartimento per le Prevenzioni, la dottoressa Annalisa Da Ros, psicologa clinica del Sert di Mirano, la dottoressa Francesca Spolaor assessore alle Politiche Sociali a Mira, un rappresentante dei Giocatori Anonimi, un rappresentante dell’Associazione Gamenon di Mestre.

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