Slot machine, un no deciso dall'Unione dei Comuni del Miranese

L’ordinanza prevede l’accesso ai videopoker dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22 Fragomeni: «L’imposizione non sempre paga, importante la sensibilizzazione»
Slot Machine nei locali: un'emergenza sociale
Slot Machine nei locali: un'emergenza sociale

MIRANO. L’Unione dei Comuni dice no alle slot machine. Pronta un’ordinanza condivisa tra tutti e sette i comuni del Miranese, che i sindaci adotteranno, uno dopo l’altro, da qui alla fine dell’anno, per arginare un fenomeno preoccupante e in espansione, anche in questa parte di territorio. L’ordinanza, che i sindaci adatteranno al proprio Comune, senza tuttavia stravolgerne il senso, prevede limitazioni d’orario per i locali, che potranno “accendere” slot e videopoker solo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Stessi orari anche per l’apertura di sale giochi, tutti i giorni, festivi compresi.

Chi non si adegua rischia multe fino a 500 euro, ma anche la sospensione dell’attività fino a sette giorni per casi gravi o recidività. Per il presidente dell’Unione e sindaco di S. Maria di Sala Nicola Fragomeni: «Sono importanti le limitazioni ma anche la sensibilizzazione perché l’imposizione non sempre paga: abbiamo detto no, di recente, all’apertura di una sala giochi, siamo stati gabbati quando questi sono andati in questura portandosi a casa la licenza. Non ci dimentichiamo di chi, anche in questo territorio, è arrivato perfino a togliersi la vita per colpa dei debiti di gioco».

A Mirano, il sindaco Maria Rosa Pavanello, vuole invitare gli esercenti a un incontro: «Per spiegare loro il perché di questa ordinanza», afferma, «condividendo con loro un percorso per non danneggiarli». Perché c’è anche l’altra faccia della medaglia: «Molti esercenti sanno di favorire la ludopatia, ma senza slot fanno fatica a sbarcare il lunario», spiegano gli assessori al Sociale di Martellago, Marco Garbin e Spinea, Laura Rosanova, «molti non riuscirebbero a pagare l’affitto del locale senza queste entrate. Sta a noi affiancare all’ordinanza misure alternative, aprendo ad altre forme di guadagno».

«Cosa che si può fare», aggiunge il sindaco di Noale, Patrizia Andreotti, «nel nostro comune un esercente ha scelto di dire pubblicamente no alle slot. Pensando a loghi slot-free in vetrina e pubblicizzando queste scelte si può creare un circolo virtuoso». Per il sindaco di Spinea Silvano Checchin: «Serve poi entrare in contatto con le famiglie che vivono il problema, intraprendendo con loro un percorso d’uscita». «Il discorso è anche in termini di costi sociali e sanitari», conclude Monica Barbiero, sindaco di Martellago, «se non agiamo ora continueremo a portarci in casa questi problemi».

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