Slot, controlli a tappeto dei carabinieri del Nas
Controlli a tappeto dei Nas nelle sale slot della città. I militari del nucleo di Treviso sono giunti in riva al Piave e hanno controllato le numerose sale da gioco che sono fiorite soprattutto a San Donà e che ogni giorno raccolgono centinaia di giocatori in cerca di fortuna.
In due casi sono state elevate sanzioni per irregolarità di tipo amministrativo, in particolare per quanto riguarda i divieti di fumare e le sale fumatori che non rispettavano le prescrizioni. Ma il segnale è molto importante e dimostra che i controlli ci sono per quanto riguarda questi esercizi che sono sempre nell'occhio del ciclone.
I Comuni cercano di combattere le ludopatie, ma in presenza di richieste e autorizzazioni regolari non è possibile impedire l'apertura delle sale slot. A questo si aggiungono le tante macchinette che si trovano normalmente nei pubblici esercizi della città e di tutto il Basso Piave.
Il Servizio per le Dipendenze dell'Asl 10 ha calcolato che il fenomeno della dipendenza del gioco d'azzardo coinvolge circa il 3% della popolazione del Veneto orientale, vale a dire 6 mila persone circa, ed è in aumento. Per far fronte a questa situazione, i Ser.D di San Donà di Piave e di Portogruaro, in collaborazione con l'Associazione AITSam, hanno costituito un "gruppo di sostegno per i familiari di gioco d'azzardo". Integra l'offerta terapeutica ambulatoriale del Servizio per le Dipendenze ed è articolata in un serie di incontri con psicologi ed esperti.
Il Comune di Eraclea dal 22 ottobre ha stabilito degli orari di massimo funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22 di tutti i giorni, compresi festivi. Fuori da tale orario, tutte le slot machine e le altre macchinette da gioco dovranno essere spente tramite l'apposito interruttore elettrico di ogni singolo apparecchio. E viene disposto anche l'obbligo di esposizione di cartelli con l'orario di funzionamento degli apparecchi, che si aggiunge all'obbligo già esistente di avvertire i cittadini, con apposite targhe ben visibili, sul rischio dipendenza.
La lotta alla ludopatia è già iniziata e gli esercizi sono sempre monitorati. Purtroppo, non di rado, ci sono famiglie distrutte da questa patologia, mentre anche persone assistite dai Servizi sociali sono state sorprese a giocare, persino a spendere nelle giocate i soldi dei sussidi. Su questo rischio molto serio ci sono stati interventi da parte di consiglieri comunali quali Alberto Gobbo e Costante Marigonda.
Giovanni Cagnassi
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