Slot a 500 metri da scuole e parchi: i comuni dettano le nuove regole
MESTRE. Venti articoli, 14 pagine e un solo obiettivo: regolare le sale giochi e le slot del Veneziano, agendo su distanze dai luoghi sensibili e fasce orarie.
Presentato in Prefettura, alla presenza di una delegazione di sindaci e dei rappresentanti delle associazioni di categoria, il regolamento comunale in materia di giochi, ideato per porre un freno alla diffusione delle slot, vissute dalle amministrazioni comunali come un’emergenza sociale, per il gran numero di persone che passa le giornate a giocarsi i soldi. Stando ai numeri dei Monopoli di Stato nel Veneziano si contano 132 sale scommesse e 1286 punti con le slot. Quante, per ogni bar, tabaccheria o sala giochi non è dato sapere anche se la media italiana parla di una ogni 143 abitanti. «Questo regolamento è il primo intervento strutturale fatto in Italia», ha spiegato il prefetto Domenico Cuttaia, illustrando gli aspetti principali del documento, «con l’obiettivo di uniformare l’approccio al fenomeno in tutta l’area metropolitana».
Distanza di 500 metri. Sono due gli aspetti principali che permetteranno ai comuni che lo adotteranno, facendo approvare in consiglio comunale, di limitare l’apertura di sale e l’installazione di nuovi apparecchi nei bar o nelle tabaccherie. Il primo riguarda la distanza: l'attività di nuove sale giochi o la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d'azzardo è consentite in locali che distano almeno 500 metri, in linea d'aria, dai luoghi sensibili come: scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili, strutture residenziali in ambito sanitario o socio-assistenziale, giardini e parchi pubblici, musei e caserme. È chiaro, come ha ricordato anche il prefetto nel presentare il regolamento, che si tratta di norme che valgono solo per le nuove aperture o le nuove installazioni.
Le fasce orarie. In questo caso la regolamentazione vale anche per le strutture già aperte. Gli orari delle sale giochi sono così individuati: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, tutti i giorni compresi i festivi. Le slot e gli altri apparecchi automatici, compresi quelli presenti nei bar e nelle tabaccherie, possono essere accesi invece tra le 12 e le 19.30.
La Questura potrà - per quanto di sua competenza, sicurezza ordine pubblico - autorizzare l’apertura ma spetterà poi al Comune l’ultima parola prima dell’apertura, vincolata al rispetto delle limitazioni del regolamento comunale in materia di giochi. A precisarlo è stato ieri Natalino Manno, capo di gabinetto della prefettura, sulla scorta di un parere ricevuto due giorni fa da Roma e che era stato chiesto anche su sollecitazione delle amministrazioni locali.
Che succede ora? Per poterlo applicare il regolamento deve ora essere adottato e approvato dai consigli comunali dei comuni,
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia