Slogan anti tedeschi, l’ira degli operatori

Il comparto turistico contro i manifesti elettorali dell’Italia dei valori: «Non possiamo perdere i nostri migliori clienti»

CAORLE. «Europei, non tedeschi». Lo slogan per le Europee scelto dall’Italia dei Valori innesca la polemica tra gli operatori turistici del litorale.

«Sono inorridito di fronte a un uso così inappropriato della campagna elettorale» ha detto ieri l’assessore regionale Renato Chisso, a Caorle per il taglio del nastro del nuovo Eco Park «Questo messaggio offende pubblicamente i nostri ospiti tedeschi i quali, sino a prova contraria, consentono al Veneto di essere la regione d’Italia con il più alto tasso di flussi turistici. La politica fatta in questo modo non fa altro che danneggiare questo primato. Si usino altri slogan propagandistici e si lascino in pace i turisti».

Poco contano le migliori intenzioni di chi ha ideato il manifesto: dichiararsi a favore dell’Europa, ma non succubi dei diktat di Angela Merkel. Il messaggio finale rischia di offendere gli ospiti “paganti” che si hanno, fortunatamente, in casa. E di tutto c’è bisogno tranne che di allontanare i turisti che più di altri dimostrano attaccamento alle nostre coste. Ospiti graditissimi e ora più che mai necessari per il mantenimento di un settore turistico sempre meno sostenuto dalla presenza di turisti italiani. Ad evidenziare il problema come gravissimo ed inaccettabile è lo storico dirigente dell’Azienda di Promozione Turistica, Gaetano Bandolin in accordo con il presidente della Confcommercio di San Donà di Piave-Jesolo, Angelo Faloppa.

«Un messaggio irresponsabile»: non usa mezzi termini nemmeno il presidente dell'Apt provinciale, Enrico Miotto. Non certo un messaggio di benvenuto, comunque lo si voglia giustificare, ai primi turisti tedeschi che caleranno verso le spiagge nel periodo pasquale.

«Questo slogan», dice Miotto, «può vanificare anni di lavoro e investimenti nella promozione all'estero. A pochi giorni dall'inizio della stagione, quest'anno anticipata grazie al bel tempo, rischiamo di mettere in difficoltà l'unico settore che tiene ancora. I tedeschi rappresentano la prima forza turistica delle nostre spiaggie con oltre 7 milioni di presenze. I tedeschi sono e saranno sempre i benvenuti. Auspico che qualche partito da domani lanci una campagna elettorale con la scritta "Willkommen».

Il presidente degli albergatori veneti di Confturismo Marco Michielli è perplesso. «Non capisco cosa c'entrino i tedeschi», dice, «un conto è se qualcuno se la prende con la Merkel, con il governo, con la teutonica rigidità che è poi la loro forza. Ricordiamoci che qualche anno fa con la crisi i tedeschi erano in ginocchio e ci fu un calo di presenze. Poi si sono rialzati e hanno ripreso grande fiducia in se stessi tornano sulle nostre spiagge. Io credo che se si continua a puntare il dito contro i popoli e non i governi, sarà difficile avere un'Europa unita».

Il presidente degli albergatori di Jesolo, Massimiliano Schiavon, è stato subito informato e ostenta un certo distacco. «Mi viene da ridere, questa è l'ennesima degenerazione della politica, miope e anacronistica che evidenzia più che altro una mancanza di sensibilità, anche se in fondo credo che i cittadini e turisti sappiano discernere tra quello che è uno slogan elettorale e il sentimento della gente».

Gemma Canzoneri

Giovanni Cagnassi

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