Slim Fusina, due società in corsa per rilanciarla

Invitalia sarà partner temporaneo di uno dei due. Appello dei sindacati ai commissari per una proroga del concordato

MESTRE. Buone notizie per i lavoratori del laminatoio di Slim Rolling Fusina (ex Alcoa), l’azienda rilevata qualche anno fa dal fondo tedesco Quantum, ora con i conti in profondo rosso e in concordato. Dopo la “ricognizione” sul mercato, avviata dal fondo Quantum, che ha raccolto ben 18 manifestazioni di interesse di altrettanti soggetti a rilanciare il laminatoio della Slim, con Invitalia come partner “a tempo”, due si sono rivelate molto affidabili in quanto presentate da due solide società industriali.

I nomi dei due interessati per ora non sono stati resi noti, ma sia sa che già operano a livello internazionale nel settore siderurgico e hanno sufficienti risorse finanziarie. Invitalia – la società del ministero dello Sviluppo Economico – in base ad uno degli ultimi decreti del Governo, può affiancare un nuovo imprenditore-socio che intende rilanciare un azienda in difficoltà, con un contributo di 10 milioni di euro, per cinque anni, sulla base di un piano industriale concordato.

Ma i tempi per salvare la Slim dal fallimento sono stretti. Il prossimo 7 gennaio scadono i 120 giorni utili, entro i quali un’azienda in “concordato con riserva” deve presentare il piano di riequilibrio finanziario e industriale, e per questo i sindacati i dei metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil hanno lanciato un appello affinché i due commissari giudiziali nominati dal Tribunale concedano la possibile proroga di 60 giorni per mettere l’azienda e Invitalia nelle condizioni di trovare un accordo soddisfacente con uno dei due soggetti interessati, disponibile a mettere sul piatto nuove risorse in bilancio.

La notizia dei due soggetti seriamente interessati a salvare e rilanciare, in partenariato temporaneo con Invitalia, è stata confermata al “tavolo” tenutosi nei giorni scorsi con l’assessore al lavoro Elena Donazzan, assistita dall’Unità di Crisi Aziendali della Regione del Veneto, i rappresentanti della Slim e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori. «Il tavolo di aggiornamento sulla situazione dell’azienda, che produce semilavorati in alluminio e occupa circa 260 lavoratori», spiega un comunicato della Regione Veneto, «ha messo in evidenza aspetti positivi rispetto alla situazione di difficoltà che, oramai, perdura da diversi mesi».

Nel comunicato la Regione conferma che la Slim ha presentato gli esiti di una ricognizione finalizzata ad individuare un partner industriale disponibile a sostenere il rilancio dello stabilimento di Marghera. Rispetto a ciò, è emerso che più soggetti con solide basi industriali e standing internazionale hanno manifestato interesse ad approfondire strategie di valorizzazione e sviluppo della realtà aziendale».

«Le interlocuzioni, già in fase avanzata, proseguiranno», ha sottolineato l’assessore Donazzan, «attendiamo con fiducia i prossimi appuntamenti, indispensabili per la concretizzazione del percorso di salvataggio dell’azienda con la prosecuzione del confronto avviato con il ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia sull’attivazione tempestiva degli strumenti di re-industrializzazione». —



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