«Situazione al limite, sindaci preoccupati»
VENEZIA. «Chiediamo assolutamente di essere coinvolti, anche se per ora come Anci regionale non ne sappiamo nulla. Il problema principale è che i profughi restano troppo tempo nell’attesa di sapere se potranno rimanere in Europa. Bisogna accelerare i tempi dei ricorsi». Maria Rosa Pavanello sindaco dem di Mirano e presidente Anci (l’associazione nazionale Comuni Italia)Veneto non le manda a dire e sull’apertura del ministro Alfano sull’annoso problema ha le idee chiare.
«La nostra richiesta è quella di essere seduti al tavolo in modo da poter dire la nostra anche se solitamente a questi incontri ci sono i rappresentanti nazionali con alcuni delegati. Comunque noi abbiamo già redatto una nota dove, in tempi meno sospetti chiediamo di poter intervenire ad ogni tavolo di concertazione in merito al problema. Quello che posso dire come rappresentante dell’Anci Veneto è che percepisco molta preoccupazione da parte dei sindaci. Ovviamente è maggiore in quelli coinvolti in modo diretto nell’ospitalità di questi stranieri, la cui presenza è ormai diventata fissa. La situazione è al limite ed è emerso chiaramente al direttivo di una settimana fa. Il Veneto ha dato e sta dando molto. Sono aumentate le quote e vanno trovati nuovi posti nella nostra regione, ma il problema è che non ce ne sono più. Il problema di Conetta, ad esempio», continua il presidente dell’Anci Veneto, «c’era anche un anno fa, solo che all’epoca erano ospitati 600 profughi e non 900. Di situazioni insostenibile come questa ce ne sono parecchie. La chiave del problema è che non è ancora stato risolto il problema legato ai ricorsi. Ci vogliono dai 12 ai 14 mesi per sapere l’esito giudiziario e nel frattempo gli stranieri rimangono qua. Con una riduzione dei tempi ci potrebbe essere un giro maggiore».
Anche lo stesso prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia si era detto sicuro che la situazione si stabilizzerà, entro questo mese arriveranno i responsi delle commissioni incaricate di accertare chi ha titolo o meno per ottenere lo status di rifugiato.
Cuttaia ha sottolineato che nella maggior parte degli accertamenti compiuti finora, l’esito è stato negativo. Ora arriveranno i primi pronunciamenti dei tribunali chiamati a giudicare i ricorsi e quindi saranno operative le espulsioni. Resta il problema di base sottolineato da Pavanello, vanno accorciati i tempi.
Carlo Bellotto
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