Sit-in a favore delle grandi navi: "Pressioni sui lavoratori"
VENEZIA. Fronte del porto e grandi navi. Si fa al calor bianco la vicenda che riguarda l’allontanamento delle navi da crociera dal Bacino di San Marco e in particolare la manifestazione che Cruise Venise - il comitato che sostiene i mantenimento del settore della forma attuale in contrapposizione al Comitato No Grandi Navi - ha indetto per venerdì sotto la sede comunale di Ca’ Farsetti per far sentire la propria voce a sostegno della crocieristica dopo la clamorosa protesta di sabato scorso degli ambientalisti. A smuovere le acque - è il caso di dirlo - è un’interrogazione urgente al sindaco inviata dal consigliere comunale Giuseppe Caccia della Lista “in comune”, che denuncia le pressioni a cui i lavoratori portuali sarebbero sottoposti dai datori di lavoro per essere presenti in massa alla “manifestazione spontanea” del 27.
Caccia denuncia «il fatto che i dipendenti di imprese e società, impegnate nel settore e vincolate a rapporti con Venezia Terminal Passeggeri spa stanno ricevendo in queste ore da parte dei datori di lavoro email e sms indirizzate alle proprie caselle di posta e alle proprie utenze telefoniche personali che “invitano” a partecipare alla manifestazione, diffondendo notizie del tutto false e infondate (se le navi saranno spostate a Marghera “le Compagnie rinunceranno e non ci sarà più lavoro”), ricattando implicitamente ed esplicitamente i lavoratori (“vogliamo vedervi tutti presenti con parenti e amici, è in gioco il nostro e di conseguenza il lavoro”) e pretendendo conferme per iscritto a tale imposizione a partecipare (“mail con richiesta di conferma”)». «In altri casi - prosegue il testo di Caccia - si garantisce da parte dei datori di lavoro il pagamento della giornata di lavoro a quanti parteciperanno alla protesta (vedi lettera di un lavoratore con copia mail e sms inviato che qui allego: “Ciao il 27 manifestazione in comune ore 11 calcolata come giornata lavorativa! Pagata! Spargere la voce, e darmi gentilmente conferma” ). Contemporaneamente l’altrettanto “spontaneo” Comitato Cruise Venice sta pubblicando da giorni, sulle pagine delle principali testate giornalistiche locali, annunci pubblicitari a pagamento, che diffondono informazioni non documentate a favore del traffico delle “grandi navi”: sarebbe a tal proposito interessante conoscere, con la massima trasparenza, chi e con quali risorse stia finanziando questa costosissima propaganda». Di qui la richiesta di Caccia - che denuncia anche il “complice silenzio” dei sindacati sulla vicenda - a Orsoni di attivarsi per fermare le «indebite forme di pressione e condizionamento messe in campo dalla lobby della crocieristica a tutti costi in Marittima» di attivarsi versi le Autorità competenti per fermare questa deriva e ricondurre il dibattito nel merito, sul confronto sui vari progetti alternativi per fare attuazione al divieto di passaggio in Bacino di San Marco e canale della Giudecca.
Replica seccamente il Comitato Cruise Venice con il presidente Massimo Bernardo: «Non è in atto alcuna pressione sui lavoratori portuali per partecipare alla nostra manifestazione, che sarà spontanea. C’è piuttosto una preoccupazione effettiva per il futuro della crocieristica. Quanto alla giornata pagata per essere alla manifestazione, questo riguarda i datori di lavoro. Per quanto di riferisce infine alle nostre pagine pubblicitarie apparse sui giornali, sono state pagate direttamente dal Comitato e non da altri». E intanto una ventina di aziende portuali annunciano per venerdì uno sciopero dalle 11 alle 13 proprio per aderire con i propri lavoratori alla manifestazione di Cruise Venice.
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