«Sindaco e giunta si taglino l’indennità»

San Donà. Babbo (Scegli Civica): sarebbe un messaggio importante. Cereser: dia lei l’esempio

Indennità degli amministratori comunali, le opposizione invocano un taglio contro la crisi. Una proposta provocatoria all’indomani dell’approvazione della delibera che fissa gli emolumenti per sindaco e giunta. Anna Maria Babbo di Scegli civica va all’attacco: «Dovrebbero tagliarseli alla luce della crisi». Secca la replica del sindaco, Andrea Cereser: «Sia lei a dare l’esempio rinunciando ai suoi compensi quale consigliere comunale».

La prima battaglia dell’anno di Anna Maria Babbo è su una questione delicata quale i compensi degli amministratori pubblici. «Più volte», dice, «sino dall' interrogazione presentata in Consiglio il 30 settembre 2015, e ancora in attesa di risposta, la sottoscritta ha invitato il sindaco e i componenti della giunta comunale a dare un messaggio di sobrietà, ovvero il termine usato nel discorso di fine anno rivolto agli italiani dal Presidente della Repubblica. Dovrebbero farlo diminuendo le proprie indennità. Purtroppo nessun gesto è arrivato. Anzi», ricorda polemica, «con la determinazione numero 1155 del 29.12.2015 con oggetto “Indennità di funzione amministratori comunali- Assunzione impegni di spesa anno 2016”, la cifra complessiva risulta essere pari a 185.821,74 euro, di cui al sindaco 4178,26, vice-sindaco 2298,04, assessori 1880,22 se non dipendenti da altri enti, 940,11 se percepiscono altri redditi. Tutte cifre mensili al lordo delle tasse».

«Un apprezzamento», prosegue Babbo nel suo intervento, «va invece rivolto al presidente del consiglio comunale Francesco Rizzante che ha ridotto la propria indennità. Purtroppo il suo esempio è rimasto isolato visto che non è stato seguito dai componenti della giunta. Un simile gesto ce lo si aspettava soprattutto da parte di coloro che godono già di altre entrate. In questi anni di profonda crisi e di povertà diffusa, coloro che amministrano una città devono essere i primi a dare ai propri cittadini un segnale di coerenza perché, se alle parole non seguono i fatti , gli annunci tanto proclamati restano solo delle parole vuote, prive di significato e di credibilità».

Molti ritengono comunque di non dover dire eventuali proprie decisioni di devolvere in beneficenza le proprie indennità, ritenendo un fatto personale che con correttezza e sincerità non deve essere sbandierato.

L’ex sindaco, Oliviero Leo, della stessa civica di Anna Maria Babbo, lasciava a esempio in Comune la sua indennità ai servizi sociali. Il sindaco Cereser risponde alla provocazione e rilancia: «Anna Maria Babbo faccia il primo passo e dia l’esempio rinunciando a quanto percepisce quale consigliere comunale».

Giovanni Cagnassi

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