Sindacalista licenziato dal supermercato Lando

Pianiga. L’azienda gli ha contestato i permessi sull’assistenza ai familiari Zampieri: «Mi hanno pedinato e messo un Gps sotto l’auto». Aperta un’indagine
Di Marta Artico ; Di Marta Artico

PIANIGA. Prima sospeso, poi a distanza di due settimane licenziato in tronco per un uso non corretto della legge 104 relativa all’assistenza ai familiari. Giampaolo Zampieri, 50 anni, per sedici anni (fino a giovedì), ha lavorato per il supermercato Lando di Cazzago di Pianiga, da 15 anni è delegato sindacale. Da ottobre ha chiesto e ottenuto di poter usufruire della legge che consente tre giorni al mese di permesso a carico dell’Imps, per andare ad assistere la suocera.

Il 14 maggio però, riceve una lettera, nella quale si contesta al lavoratore di non essersi mai recato dalla suocera se non per 40 minuti il giorno 24 aprile. Mentre il delegato, lo stesso giorno, si reca nella sede del sindacato, vede un auto che lo segue e riesce a prendere la targa. A quel punto va dai carabinieri e sporge querela. Con la pulce nell’orecchio per lo strano episodio, la sera controlla l’auto, che peraltro è quella della moglie, e trova una ricetrasmittente Gps attaccata nella parte sotto. «Sono un tecnico informatico», spiega, «ho subito capito di cosa si trattava». Consegna la macchina ai militari che rinvengono il dispositivo di localizzazizione Gps e aprono un’indagine. «Tra la lettera di sospensione e il licenziamento», spiega il segretario della Cgil Filcams Gianfranco Rizzetto, «ci siamo incontrati con l’azienda ho spiegato loro che il modo in cui hanno perseguito il dipendente è sbagliato. Se avevano il sospetto che il congedo non fosse corretto, dovevano segnalarlo all’Imps, che è quella che paga, non intervenire direttamente. Non entriamo nel merito, perché l’assistenza si può svolgere direttamente o indirettamente, uno può andare a fare pratiche, ricette, spese. Diciamo solo che il percorso è sbagliato». Per questo ieri pomeriggio il sindacato era dall’avvocato, per impugnare il licenziamento. Prosegue Rizzetto: «Ora per noi il fatto più grave è che il nostro delegato è stato “spiato” e “pedinato”. Proveranno i giudici se lui ha frodato l’Imps, noi faremo anche ricorso per comportamento antisindacale». «Conosciamo i nostri doveri e le nostre limitazioni, abbiamo intravisto un comportamento non corretto, in questo caso in relazione alla legge 104, e lo abbiamo segnalato», ribatte il direttore di Lando, Maurizio Bertoldo, «che sia stato spiato e pedinato lo dicono loro, noi attendiamo l’indagine dei carabinieri e che la denuncia abbia decorso. Procederemo secondo la nostra convinzione».

«Ho aiutato decine di persone», racconta Zampieri, «l’azienda in questi anni mi ha preso di mira. A suo tempo era stato assunto un direttore per licenziarmi. Due anni fa ho denunciato Lando per abuso di sorveglianza. Non voglio una buona uscita, sono a posto con la coscienza, voglio solo il mio posto».

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